Villa Bassi ad Abano Terme, da antica dimora a casa-museo
Villa Bassi è tornata a rispendere: non più per i suoi proprietari, ma per tutti coloro che vorranno conoscerla. Oggi, ad accogliere i visitatori, c’è un viale ordinato e lindo, che proietta lo sguardo sulla facciata candida dell’antica dimora. La purezza della linea architettonica nasconde all’interno un tesoro ricchissimo, fatto di sale interamente affrescate, mobili di pregio, armi antiche e dipinti di grande valore.
Quarant’anni per il restauro di Villa Bassi
Per realizzare il progetto ci sono voluti quarant’anni, ma alla fine la volontà di Roberto Bassi Rathgeb, illustre collezionista e storico dell’arte, è stata esaudita. Lui, intellettuale bergamasco, si era innamorato a tal punto della cittadina termale da decidere dapprima di trasferirsi. Poi, quando capì che il suo tempo volgeva ormai al termine, volle donare al comune i suoi beni più preziosi: una collezione di 420 opere tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e mobili d’alto antiquariato. Correva l’anno 1972, ma la villa è diventata proprietà dell’amministrazione locale solo nel 1979, dopo molti passaggi di testimone.
Volti intensi popolano la preziosa Quadreria
Dopo molta burocrazia ed un lungo restauro in punta di scalpello, oggi gli splendidi saloni sono tornati ad ospitare mobili d’epoca, armi e le armature. Ma soprattutto, la perla più preziosa del lascito Bassi Rathgeb: la raffinata Quadreria. A catturare lo sguardo sono soprattutto i ritratti: volti vividi e intensi, che portano le firme, tra gli altri, di Moretto da Brescia e Giacomo Antonio Ceruti, detto il Pitocchetto.
Nove cicli di affreschi incorniciano il piano nobile
Scendendo di un piano, la geometria di saloni invita a perdersi tra nove cicli di affreschi, datati per la gran parte all’ultimo scorcio del ‘500. I restauri hanno ridato dignità anche agli stucchi settecenteschi e all’Oratorio, che il nobile Giovanni Dondi dall’Orologio (ideatore del celebre orologio astronomico), volle nelle esatte forme della Casa di Nazareth, conservata nel Santuario di Loreto.
Oltre la superficie: gli ambienti ipogei
Il restauro ha reso possibile la discesa fino agli ambienti ipogei: gli affascinanti sotterranei, dove trova spazio un’ulteriore selezione di 120 dipinti, 70 disegni e delle preziose acqueforti. Ogni sei mesi, queste sale ospiteranno esposizioni temporanee dedicate alle pagine più significative della storia dell’arte e della fotografia internazionali. Nei medesimi ambienti viene previsto un “corner” informativo, dove conoscere la storia della Villa, dei suoi successivi proprietari e del professor Bassi Rathgeb.
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