Storia e turismo di Marettimo
La storia di Marettimo è un racconto di invasioni. I primi abitanti furono i Fenici. Marettimo assunse un ruolo importante durante le numerose lotte tra Romani e Cartaginesi. Sull’isola si possono rilevare diverse testimonianze di quell’epoca, come nella località chiamata Case Romane. Nel ‘400 fu la volta dei Vandali e quando avvenne il matrimonio fra Trasamondo, re dei Vandali e la sorella del re dei Goti Amalafrita, Marettimo insieme alle altre isole delle Egadi venne data in dote alla principessa. Nell’810 i Saraceni occuparono la Sicilia e a Marettimo costruirono numerose torri di avvistamento.
Storia e turismo: valori antichi
Intorno all’anno mille l’avvento dei Musulmani lasciò i segnali più visibili nell’architettura delle case. Poi arrivarono nel dodicesimo secolo i Normanni, seguiti dagli Svevi e dagli Aragonesi. Le popolazioni delle Egadi vennero sottoposte a saccheggio dal pirata Khair-Ad-Bin, detto il Barbarossa, signore di Algeri, quando salì al trono Carlo V d’Asburgo. Nel 1637 le isole Egadi furono vendute da Filippo IV di Borbone di Spagna al marchese genovese Pallavicino. Amedeo II di Savoia subentrò agli spagnoli. Poi, le isole Egadi passarono al dominio degli Asburgo d’Austria e nel 1734 ai Borboni. Alla fine del ‘700 Marettimo accolse i primi profughi cristiani provenienti dalla Sicilia e i primi coloni dalla Tunisia. Marettimo fu utilizzata, da tutti i popoli che attraversavano il Mediterraneo, come luogo per commerciare, per conquistare, ma soprattutto come fonte d’acqua grazie alle sue numerose sorgenti.
Il turismo ha fermato l’emigrazione
“Prima della prima guerra mondiale”, racconta a Ville&Casali, Nino Maiorana, guardia forestale e imprenditore alberghiero (il suo albergo diffuso può contare su 70 posti letto, www.isoladimarettimo.it) “Marettimo viveva di agricoltura ed esportava frutta. Usava il pesce come merce di scambio. Oggi non si coltiva neppure il prezzemolo, anche se sta nascendo qualche cooperativa per coltivare la vite o il cappero”. “Negli anni Cinquanta”, aggiunge, “l’isola era abitata da 2200 persone oggi da meno della metà”. L’emorragia è stata fermata grazie alla pesca (oggi vi sono nell’isola non meno di 30 pescatori professionisti) e al turismo. “La prima turista”, racconta il giovane Maiorana, “è stata nel 1954 una certa Marisa di Bologna, seguita poi da molti bolognesi, come il signor Fausto, che gestisce il residence di Marettimo”. Sull’isola sono arrivati attori famosi, come Claudia Cardinale alla fine degli anni ’80, ma non c’è stato il boom immobiliare che per esempio si è verificato a Pantelleria. Marettimo è un’isola piccola e ben protetta. Qui vi cresce il lentisco, il rosmarino e l’erica e vi sono 400 ettari di bosco, anche se i pini sono stati piantati solo 65 anni fa. Marettimo è una zona “sirk zps”, ad alto rischio idrogeologico ed è protetta dalla riserva marina più grande d’Europa. “Da quando c’è la riserva”, dice Maiorana, “ci sono più pesci e nei mesi invernali Marettimo vende il pescato in Sicilia. Il mare è pieno di aragoste e di altre specie pregiate. Da maggio ai primi di agosto si pesca il tonno”. L’isola avrebbe bisogno di un porto più grande e sicuro, dicono molti marettimari, ma non è un territorio abbandonato. “È stata la prima isola delle Egadi ad avere l’adsl e il cavo a fibra ottica con Marsala “, dice Maiorana. “Marettino è scelta da un turismo naturalistico, dagli amanti del mare.
Non abbiamo bisogno di strutture alberghiere”.
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A cura di ENRICO MORELLI
foto di SIMONE APRILE
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