I sette santuari di San Michele: la misteriosa linea retta che attraversa l’Europa
Tra i tanti itinerari intrapresi dai fedeli ce n’è uno che attira molta curiosità: si tratta del percorso dei monasteri di San Michele Arcangelo, di cui oggi si celebra la festività. Questo viaggio è lungo circa duemila chilometri e unisce sette santuari dedicati al Santo.
La simbologia e la ley line
Il numero sette ha una forte componente sacra e simbolica; sette sono le note musicali, i colori dell’arcobaleno, i giorni del ciclo lunare, i chakra principali del corpo umano, i giorni della settimana e via così per moltissimi altri elementi. Risulta evidente, dunque, che chi ha realizzato questi siti in onore di San Michele, abbia tenuto ben conto di questo dettaglio per ricollegarsi al piano della spiritualità e del misticismo.
Il percorso si estende in un’immensa linea retta dall’Irlanda fino in Israele, la ley lines, appunto, che secondo la leggenda rappresenta il colpo netto della spada che San Michele inflisse a Lucifero per rimandarlo negli inferi. Ciò che aggiunge stupore alla perfezione della linea che unisce questi siti sacri, è che i tre santuari più importanti, ovvero Mont Saint Michel in Francia, Sacra di San Michele in Val di Susa e Monte Sant’Angelo nella zona del Gargano in Puglia, distino tra loro esattamente lo stesso numero di chilometri. L’itinerario, pare voglia essere un monito dell’Arcangelo ai fedeli, affinché siano rispettate le leggi di Dio e si conduca una vita nella piena rettitudine, in Sua volontà. Questa Linea Sacra, inoltre, è in allineamento con il sole al tramonto nel giorno del Solstizio d’Estate.
I Sette Santuari di San Michele Arcangelo
Questo viaggio permette di attraversare l’Europa, passando per moltissime Nazioni, un’occasione perfetta per scoprire non solo luoghi sacri, ma anche nuove realtà del mondo.
Skellig Michael in Irlanda
La Linea Sacra inizia da qui, in un posto all’estremo nord dell’Irlanda, su un’isola che prende il suo nome proprio dal primo santuario dedicato all’Arcangelo, raggiungibile solamente quando il mare è calmo. La costruzione è straordinaria, immersa in un paesaggio ameno, ma proprio per questo, difficilmente accessibile. Skellig Michael è stato costruito nel 588, qui l’aria che si respira emana un forte senso di mistero; la leggenda vuole che San Michele sia apparso su questo isolotto a San Patrizio, patrono del Paese, per aiutarlo a liberare l’Irlanda da presenze maligne. Gli elementi che costituiscono il complesso del monastero, costruito da i primi abitanti dell’isola, trasferitisi in questo sito isolato per ritrovare la pace interiore e il silenzio della natura, sono molto semplici e senza decorazioni, ma l’effetto che ha restituisce l’intera struttura emana grandiosità e rigore:
- una cinta muraria;
- sei celle per i monaci;
- gli oratori;
- la cappella di S. Michael
Saint Michael’s Mount
A poca distanza dalle Stonehenge, proseguendo la nostra discesa dall’Irlanda, nel sud dell’Inghilterra e più precisamente in Cornovaglia, troviamo il Monte di Saint Michael su una piccola isola. Nel Cinquecento venne confiscata l’abbazia benedettina dedicata al Santo, insieme a tanti altri monasteri, dal re Enrico VIII a causa della sua volontà di interrompere i rapporti tra il potere temporale e la Chiesa cattolica, successivamente, quindi, l’intera isola venne trasformata in una postazione militare.
Anche qui non mancano racconti che si tramandano da secoli: sembra che l’Arcangelo sia apparso nel 495 a un gruppo di di pescatori, ai quali chiese di onorare Dio e quello stesso incontro costruendo una chiesa.
Questo monastero subì molte angherie dopo la confisca del re, vedendo passarvi all’interno eserciti e famiglie nobili, fino all’Ottocento, periodo a cui risalgono gli ultimi lavori. Nel 1954 il Lord Aubyn, discendente della suddetta famiglia, trasferì l’isola a un ente statale a condizione, però, che fosse dato il garantito alla sua famiglia il diritto di abitare nell’edificio per altri mille anni.
Mont Saint-Michel in Normandia
L’itinerario dei santuari di San Michele Arcangelo procede ancora più a Sud, giungendo, stavolta nel nord-est della Francia. Questo è uno dei luoghi di culto più importanti, insieme alla Sacra di San Michele, in Piemonte, e al Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Un santuario messo “al pericolo del mare” come veniva definito in francese nel medioevo. Sì, perché anche in questo caso il sito è stato costruito su un’isola. L’Arcangelo apparve, questa volta, al vescovo di Avranches, divenuto poi santo, chiedendo che gli venisse costruita una chiesa sulla roccia, ma la richiesta non fu esaudita. Per ben due volte, infatti, Sant’Auberto ignorò le indicazioni di San Michele, finché quest’ultimo non gli bruciò la testa un forandola circolarmente con il solo tocco del dito indice. Fu così che il 16 ottobre del 709, il vescovo costruì la sua prima chiesa. Il cranio di Sant’Auberto è conservato nella cattedrale di Avranches.
La Sacra di San Michele
Arriviamo, attraverso questa linea retta tra i santuari, alla Sacra di San Michele, in Val di Susa. Si dice che questo monastero in particolare, si trovi esattamente al centro dell’intero percorso che unisce l’Europa da una strada retta. Alla sua costruzione vengono attribuiti misteri tutt’oggi non chiariti. La storia più famosa sull’istituzione di questo monastero, narra che San Giovanni Vincenzo nel X secolo, volesse iniziare a costruire un’abbazia, ma l’impresa risultava più ardua del previsto, in quanto i lavori non procedevano mai. Se di giorno le prime pietre venivano posate, la notte sparivano inspiegabilmente; così, il Santo decise di rimanere sveglio per verificare la reale situazione e con sua estrema sorpresa scoprì che a togliere i mattoni della sua costruzione erano gli angeli, che incaricati da San Michele Arcangelo, trasferivano il materiale e le pietre poste la mattina, sul monte Pirchiriano. San Giovanni decise dunque di spostare il luogo dei suoi lavori, terminando la costruzione dell’ abazia proprio sul monte indicato dai celesti messaggeri, dove sorge ancora oggi.
Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo
Ciò che rende importante il monastero situato in Puglia è la diffusione del culto micaelico, che ebbe inizio proprio da qui e si espanse in tutta Europa. In Italia, inoltre, rappresentò il modello ideale per tutti i santuari angelici che vennero costruiti successivamente. Le grotte, i colli, i monti o i luoghi elevati e le cime vennero decretati appropriati per la costruzione di santuari dedicati all’Arcangelo e la storia del culto di questo importante Santo venne tramandato da una serie di scritture sacre, chiamate Apparatio, redatto tra la fine del VIII e gli inizi del IX secolo. L’importanza di San Michele viene descritta anche nella Divina Commedia di Dante, precisamente in un girone infernale, in cui, insieme a Virgilio percepiscono un vento impetuoso “per gli avversi ardori” e scoprono essere opera di San Michele che dal Paradiso era sceso negli inferi per redarguire le anime dei peccatori.
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