La Piana degli Ulivi: una terra da scoprire
La prima sensazione che si prova attraversando questa parte della Puglia è il senso di pace, dello scorrere placido del tempo, circondati da una natura autentica, affascinante, per certi versi rassicurante, perché tutto è esattamente come ci si aspetterebbe: la terra rossa, gli ulivi dai tronchi ritorti e sullo sfondo la costa.
Delimitata dagli abitati di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca, ma prossima anche ad Ostuni e Fasano, la Valle d’Itria è il territorio rurale più popolato della Puglia. Una campagna viva, pulsante, dove viti, mandorli e ulivi sono disseminati a perdita d’occhio in una scacchiera di muretti a secco e strade campestri, in cui emergono costruzioni rurali in angoli nascosti, visibili solo al calar della sera attraverso la loro illuminazione, creando paesaggi dal fascino indescrivibile. Ogni piccolo borgo, ogni vicolo di questa terra conserva il profumo della storia e i colori del verde, del blu e del bianco che rimandano alla Grecia, a quell’atmosfera mediterranea da cartolina che ne ha decretato il successo. Sì, perché la Valle d’Itria e i suoi dintorni tra cui la celebre Alberobello, o le misteriose grotte di Castellana, rappresentano una meta imprescindibile del turismo italiano ed internazionale. Un successo inarrestabile di visite ed investimenti. Dalla fine degli anni ’90, infatti, si è verificata una vera e propria “corsa al trullo”, culminata nel 2010 e che oggi sta vivendo una seconda fase, anche in seguito all’entrata in vigore del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (detto anche PPTR), varato nel 2015 in Puglia dall’amministrazione Vendola e fiore all’occhiello di molti comuni. Si tratta di una serie di direttive volte a limitare e regolare le nuove costruzioni e gli interventi di ampliamento sulle esistenti, per tutelare al massimo la tipicità del paesaggio, dove i veri, affascinanti, protagonisti sono gli ulivi millenari, i trulli e le masserie. Qui a Ostuni il turismo è attivo tutto l’anno, anche se in estate ovviamente si registrano i picchi maggiori, grazie alla varietà dell’offerta.
Non solo vacanze, ma molte opportunità
Come spiega a Ville&Casali Nicola Maffei, Assessore al Turismo del comune di Ostuni: “il territorio offre vacanze di campagna, archeologia e mare. Molto numerosi sono i percorsi ciclistici, che stanno avendo un grandissimo successo, perché i turisti adorano passeggiare nelle campagne ammantate di ulivi. Qui a Ostuni si trova anche un importante museo delle civiltà preclassiche e un parco archeologico, che deve ancora essere sviluppato. Nel 2015 il settore ricettivo ha segnato un +30%, con oltre 150.000 presenze, un vero successo”, conclude. Del resto Ostuni è forse uno dei centri più visitati della zona. Nota come la città bianca per le sue candide costruzioni che si sviluppano su tre colli in contrasto con i monumenti di pietra bruno-rosata, ha un centro storico unico nel suo genere, patrimonio dell’UNESCO.
Dipinto solo di bianco, sorge sul colle più alto del territorio urbano. Qui è tutto un moltiplicarsi di piani, di saliscendi, di vicoli e scalette, di aggrovigliate stradine che incrociano archi e piazzette.
Sulla sua sommità si stagliano la monumentale Cattedrale e il Palazzo Vescovile. Da non perdere la cavalcata di san Oronzo che si svolge il 26-26 agosto e che trae origine dal 1657 quando la città fu graziata dal flagello della peste.
Il mare dista solo 5 km e molti visitatori preferiscono rimanere nell’entroterra, in campagna, dove il clima d’estate è mitigato dalla presenza dei grandi alberi.
Occasioni di investimento nella Piana degli Ulivi
“Nella cosiddetta Piana degli Ulivi tra Fasano e Ostuni”, spiega a Ville&Casali Gianfranco Coppola, sindaco della cittadina, “si trovano piante centenarie e addirittura millenarie, che sono state catalogate e numerate una ad una. Un patrimonio dal valore inestimabile, che va tutelato. In questo ci è di aiuto anche il PPTR, perché limita le autorizzazioni a costruire in prossimità delle “lame”, canaloni che scendono al mare di eccezionale interesse naturalistico”.
“Abbiamo in mente diversi progetti per un ulteriore sviluppo turistico del territorio”, prosegue il sindaco, “tra cui la ristrutturazione del porticciolo, che può ospitare fino a 300 imbarcazioni e che necessita di lavori e di dragaggio.
Vi sono dei finanziamenti dell’Unione Europea a cui contiamo di accedere”.
Sempre in tema di sviluppo del territorio, l’architetto Cosimo Cardone ricorda che “anni fa questa era una terra di conquista. Con l’avvento dei voli low cost da Inghilterra, Germania e Francia si è registrato un massiccio arrivo di stranieri. I trulli, che fino ad allora venivano venduti per pochi spiccioli, hanno registrato un’impennata dei prezzi, molti acquirenti sono anche stati raggirati da speculatori senza scrupoli”.
Una nuova generazione di investitori
“Oggi, invece, per fortuna, il profilo è cambiato, si parla di investitori colti, veri amanti del territorio, desiderosi di compiere interventi di recupero e valorizzazione: intellettuali, artisti e giornalisti che hanno cura della terra, del grano, delle piante e coltivano tutto in modo biologico, rispettoso. Bisogna poi ricordare che l’architettura rurale in questa zona nasceva da una esigenza primaria, i trulli erano dei magazzini per il raccolto. Oggi col nuovo PPTR varato dalla Regione trovo che da un lato si stia sì, tutelando il territorio contro gli speculatori, ma dall’altro credo che i vincoli imposti impediscano un’autentica interazione uomoterritorio, uno sviluppo del paesaggio.
Il rischio è che tutto diventi statico, immobile, senza stimoli perché senza variazioni”. Tra i progetti più ambiziosi si registra il restauro della masseria “Le Taverne”, di proprietà della famiglia Veronesi dal 1990, ceduta di recente ad un investitore indonesiano. Sarà trasformata in un resort a cinque stelle ad impatto ambientale zero, con ricadute positive sia sul turismo che sull’occupazione: infatti, per la sua realizzazione sarà utilizzata solo manodopera locale. Spostandosi più all’interno, Martina Franca è il centro più importante, sede dell’ormai noto Festival musicale che ogni anno porta in città migliaia di visitatori. È anche la città di nascita del celebre scrittore di gialli Donato Carrisi, autore di successi come “Il suggeritore”, o “La ragazza nella nebbia”, tradotti in tutto il mondo.
Carrisi rivela a Ville&Casali che il suo legame con la Puglia “è fortissimo. Abito tra Roma e Milano, ma non appena posso torno a Martina Franca. Qui ho famiglia, amici, ricordi, le mie radici.
Quando sono là vado sempre alla masseria dei nonni, dove da bambino trascorrevo ore a giocare sotto un immenso albero. Adoro anche i sapori della cucina, le polpette, le orecchiette, i fornelli di carne e, ovviamente, la soppressata!”.
di FRANCESCA PIERPAOLI FOTO DI CARLOS SOLITO
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