Alla scoperta dell’Engadina
L’Engadina è una valle di montagna che si incunea nella Alpi Retiche, nel canton Grigioni, in Svizzera a circa 1800 metri di altitudine. Essa è attraversata dal fiume Eno e si divide in Alta e Bassa Engadina.
Nell’Alta Engadina, prevalentemente pianeggiante, è possibile fare delle lunghe passeggiate nei boschi di cembri e larici, tra i laghi di Sils, Silvaplana, Champfer, St Moritz e i ghiacciai presenti nei punti più alti della zona.
Tra i villaggi dell’Alta Engadina il più famoso è sicuramente quello di St. Moritz, meta privilegiata del turismo invernale e simbolo di eleganza e classe in tutto il mondo.
Nella Bassa Engadina, morfologicamente molto diversa, il fiume Eno ha nei secoli scavato profonde gole tra le rocce che i più temerari potranno scalare per scoprire panorami mozzafiato. Da non perdere anche una sosta al Parco Nazionale Svizzero, la più grande area protetta della Svizzera, dove potrete venire a contatto con la flora e la fauna tipiche del paesaggio alpino.
La Bassa Engadina è situata al centro della catena alpina e le montagne più alte si trovano nella catena del Bernina. Qui il trenino rosso del Bernina vi porterà a bassa velocità alla scoperta di questa bellissima valle, dall’Italia fino a St Moritz.
La caratteristica ferrovia, inaugurata nel 1910, è ancora oggi la strada ferrata più alta d’Europa percorsa da un treno senza cremagliera. Numerosi i ponti, le gallerie e i viadotti costruiti per collegare territori meravigliosi con dislivelli di oltre 1800 metri e che sono valsi nel 2008, il riconoscimento dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Tra le tradizioni ancora vive in questa valle svizzera non possiamo non menzionare la Schlitteda (una gita su di una slitta trainata da cavalli per le valli innevate ) e il Chalandamarz (un rito propiziatorio per la primavera, in cui ogni anno, il 1° marzo, gli studenti vestiti degli abiti tradizionali della loro terra, attraversano il paese cacciando simbolicamente l’inverno)
Tra i piatti più famosi ricordiamo la carne grigionese, i capuns (involtini ripieni di carne, ricoperti da una sfoglia di costa e passati in forno con formaggio di montagna, i maluns (a base di patate), il plain in pigna (patate, polenta e salame o salsiccia), le castagne calde, i pizzoccheri, la zuppa d’orzo, il pane alle pere e la buonissima torta alle noci.
Per quanto riguarda l’architettura tipica, la casa engadinese è caratterizzata da un grande tetto spiovente e unisce al suo interno tutto quello che faceva parte della vita del contadino di un tempo; la casa, la stalla, la cantina, il fienile, la dispensa e una piazza antistante coperta. All’ingresso un portone decorato conduce direttamente nel Sulèr, il locale nella zona ingresso della casa che serviva per riporre gli attrezzi e che d’estate era utilizzato anche per mangiare. Un paio di scalini più in alto si raggiunge la Stüva, il gioiello di ogni casa engadinese, spesso rivestita in legno di cembro.
I fantasiosi, colorati e artistici ornamenti che impreziosiscono le facciate delle case dell’Alta Engandina e tanto affascinano i turisti non sono dei dipinti bensì “sgraffiti” raschiati dall’intonaco ancora umido delle abitazioni: il contrasto creato dal chiaro-scuro rende i disegni particolarmente attraenti. Si tratta di una tecnica originaria dell’Italia e coltivata con passione nei villaggi di questa valle svizzera.
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