Lo spettacolo del vetro di Ettore Sottsass
Dal 10 aprile e fino al 30 luglio, sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, si svolgerà la mostra “Ettore Sottsass: il vetro”, per la rassegna “Le stanze del Vetro”, che intende celebrare il centenario della nascita dell’architetto italiano, con un’esposizione interamente dedicata alla produzione di vetri e cristalli.
Verranno esposti più di 200 pezzi, realizzati tra il 1947 e il 2007, molti dei quali provenienti dalla raccolta Mourmans ed esposti per la prima volta. La mostra è curata da Luca Massimo Barbero e l’allestimento, innovativo, è di Annabelle Selldorf. Per l’occasione sarà pubblicato anche il primo compendio delle le sue opere in vetro, edito da Skira.
Ettore Sottsass, pittore per inclinazione, ma spinto agli studi d’architettura dal padre, si trasferisce a Milano nel 1946 dove collabora con la Triennale, occupandosi degli allestimenti della sezione dell’artigianato. È in quest’occasione che ha le prime esperienze con il vetro (il primo oggetto è del 1947), materiale che continua poi a utilizzare nell’arco di tutta la sua vita artistica, portandolo a collaborare con le più importanti vetrerie dell’epoca, come Vistosi, Toso Vetri d’Arte, Cenedese, Venini.
Lo spettacolo del vetro a Venezia
“Il vetro è un materiale pazzesco, molto misterioso, trasparente, fragile.” – affermava l’architetto Sottsass.
“Dietro il vetro c’è, inutile che lo dica, un universo di esperienze secolari. In occasione di una delle prime Triennali, dopo la guerra, mi hanno chiesto di fare un vetro e mi ricordo che allora facevamo delle palle con disegno scozzese, c’erano cioè righe chiare e scure che si intrecciavano. È stata la mia prima esperienza di questa attività”.
Sottsass proverà sempre una grande fascinazione per gli aspetti quasi “magici” del processo di creazione del vetro. E spiegherà: “Il vetro, come la ceramica del resto, ha un’altra qualità strana: entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi di colpo esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco, un oggetto di una purezza totale, di una intangibilità sica totale. Come una visione. Si è veramente coinvolti in questo processo del vetro. Il vetro è uno spettacolo.”
A cura di ENRICO MORELLI e PICCI MANZARI
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