La Maserati rinnova il Suv con il modello Levante
Concepita per contrastare la marcia trionfale della Porsche Cayenne, dell’Audi Q7, della BMW X6M e della Mercedes GLC-AMG , regine incontrastate del segmento Premium, il SUV Levante ha rappresentato per Maserati un’autentica svolta commerciale. Partito in sordina, con molta diffidenza da parte degli automobilisti che da sempre associano il marchio a vetture sportive purosangue, ha conquistato tutti i mercati in cui è stato distribuito – a cominciare dagli States – grazie all’enorme bagaglio di tecnologia applicata alle tre motorizzazioni disponibili (due benzina e un diesel) in abbinamento a una linea mozzafiato e agli interni decisamente lussuosi. Se già la prima versione poteva vantare una eccellente cura costruttiva, pur con qualche sbavatura di troppo per una vettura da 80 e passa mila euro, questo Model Year 2018 sembra avere tutte le carte in regola per contrastare le quattro fuoriclasse made in Germany, che saranno belle e prestazionali, ma sono decisamente asettiche e poco personali.
Con il Levante, venduto no a oggi in ben 25 mila esemplari, cambia la musica, anche grazie al supporto della Ferrari che assembla i motori V6 3.0 Twin Turbo benzina da 350 e 430 cavalli a Maranello, su linee appositamente dedicate, (il diesel da 275 cavalli è prodotto dalla VM) e li fa rombare a piacimento, grazie alle valvole di scarico a fasatura variabile e all’Active Sound, composto da due attuatori acustici posti in prossimità dei terminali di scarico attivabili dalla plancia per modi carne la tonalità. Inutile dire che il passaggio a vista di un Levante, Maserati di razza a 4 ruote motrici e appena più alta da terra di una Quattroporte, non passa di certo inosservato e si rimane stregati dal possente urlo allo scarico quando ci si avvicina ai 6 mila giri.
Una meccanica senza rivali
Il Levante è l’unica vettura della sua categoria dotata di un differenziale autobloccante meccanico a slittamento limitato sull’assale posteriore, presente di serie su tutte le versioni, destinato ad assicurare una trazione ottimale in tutte le situazioni di guida, con bloccaggi differenziati in accelerazione e rilascio. Ciò significa che la vettura applica la massima coppia motrice alle ruote che slittano di meno, a tutto beneficio della trazione e della tenuta di strada.
In abbinamento al sistema Q4, che sposta in soli 150 millisecondi la coppia motrice dall’asse posteriore a quello anteriore, fino a raggiungere il valore ottimale di 50:50, si determina un grip ottimale nella prestazione dinamica della vettura, che può essere monitorata in tempo reale sul display da 7” in plancia. In pratica, il guidatore può visualizzare l’efficacia del sistema di controllo della tenuta di strada e, volendo, apportarne delle correzioni, senza mai rinunciare alla sicurezza e alle massime prestazioni.
Ci si sente quasi al volante di una Formula 1, pronti a personalizzare la guidabilità della vettura modificando lo slittamento delle ruote, l’angolo di sterzata e di imbardata, l’accelerazione, la velocità in curva e l’azione frenante. Anche il cambio ZF a otto marce fa la sua parte, calibrato per cambiate velocissime utilizzando le palette poste dietro la ghiera del volante, di facile e intuitivo utilizzo. Con questo cambio, preciso e affidabile, sono previste ben sette modalità di guida, selezionabili tramite pulsanti posti accanto alla leva sul tunnel: Normal Auto o Manual, Sport Auto o Manual, Off-Road Auto o Manual, ICE, per la massima efficienza e controllo in ogni situazione. È inoltre possibile ridurre quasi a zero e bloccare la velocità (in discesa ma anche in salita!) nell’uso in fuoristrada, per mantenere la concentrazione sulla guida.
Un’altra prerogativa esclusiva del Levante, che appare davvero ben dotata per qualsiasi impiego ai massimi livelli, grazie anche alla conformazione delle sofisticate sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante e a quelle posteriori a cinque bracci di tipo multilink, con molle pneumatiche e ammortizzatori a controllo elettronico.
Un salotto di prima classe
Lusso ed eleganza sono naturalmente l’impronta dominante della versione GranLusso, che si manifesta in tanti dettagli funzionali per garantire il massimo comfort a bordo. La versione GranSport richiama invece la tradizione racing del marchio Maserati grazie a contenuti tecnici più sportivi. Se nella prima versione si apprezzano i vari loghi sparsi sulla carrozzeria, le modanature laterali, le pinze freno di colore nero, i cerchi Zefiro da 19”, i sedili elettrici rivestiti da Ermenegildo Zegna in pregiata pelle e seta, il volante regolabile elettricamente, i sensori di parcheggio e un funzionale navigatore, nella seconda versione spiccano le pinze di colore rosso, sedili sportivi in pelle bicolore ad alto contenimento laterale, pedaliera in acciaio, volante sportivo e i cerchi Nereo da 20”.
Il prezzo delle due versioni non cambia, siamo intorno agli 85mila euro di partenza, con tanti appetibili optional decisamente cari. Ma per fortuna i nuovi avanzati sistemi di guida assistita (frenata automatica, avviso salto di corsia) sono ora di serie. Non è prevista al momento una versione ibrida, ed è forse questo il più grande difetto del Levante, stupenda vettura dal fascino “made in Italy”, prodotta a Mirafiori nel rinnovato stabilimento FCA, fiore all’occhiello dell’industria italiana dell’auto.
Di Paolo De Petris
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