Chioggia: tra natura e specialità culinarie
Il nuovo mood, nato dal desiderio di scegliere vacanze se non a chilometro zero, almeno al di qua dei confini, raffinando il modo di apprezzare le cose più che modificando gli orizzonti, può costituire una reazione estremamente positiva alla crisi. Non a caso il significato etimologico della parola “crisi” è proprio “scelta”.
Sperimentare quindi una vacanza all’insegna di slow food abbinata a slow bike, potrebbe essere una concezione dell’uso del tempo libero vincente, di sapore antico ma quanto mai attuale se non avveniristica. Il luogo potrebbe essere l’entroterra lagunare che, stendendosi a sud di Chioggia, abbraccia la parte meridionale della Laguna, in corrispondenza della foce dei umi Brenta e Adige: una zona ricca di fascino, che attira sia per la sua natura, spesso primordiale, che per storia e soprattutto arte.
Allegro campo base per così detti giri a margherita, cioè con mini itinerari che si dipartono come petali da un punto centrale, potrebbe essere il villaggio Isamar, che, situato, non a caso, a Isolaverde di Chioggia, appare stranamente molto più conosciuto e amato all’estero che in Italia. Svedesi, infatti, olandesi e in generale popoli del Nord, vi si spostano rigorosamente in bicicletta, raggiungendo velocemente, piacevolmente e senza far rumore le varie zone nascoste nel verde: dai candidi chalet, ai suoi cottages e bungalows, dal maneggio, all’area tiro con l’arco, dalle piscine, ai ristorantini, alla spiaggia con i suoi 25.000 mq.
In realtà anche per noi italiani, sempre più amanti della vita a contatto con la natura, potrebbe essere una divertente scoperta sperimentare una vacanza European Style, godendo di eccellenze culturali e gastronomiche, senza oltrepassare i confini di casa nostra.
Imperdibile è la vicina Chioggia, denominata “piccola Venezia” perché, tra ponti e calli, ricorda moltissimo la vicina Venezia, di cui però vede aumentata la tradizione e l’autenticità.
A forma di spina di pesce, la cittadina di Chioggia è attraversata da nord a sud dal Corso del Popol, che è il cuore della città, una strada vissuta, dove è sempre festa.
In veste estiva e solare, non si ammanta delle atmosfere soffuse di poetica malinconia, velate dalle nebbie invernali, vissute nello struggente film del regista veneziano Andrea Segre, “Io sono Li” la cui interprete femminile Zhao Tao si è meritatamente guadagnata il “David di Donatello”.
In estate tutto sembra una festa di colori, a cominciare dal mercato del pesce, un vero spettacolo, da non perdere. Attraverso un maestoso portale in pietra bianca si accede, come in un tempio, ad un grande spazio chiuso da tendoni rosso fuoco che creano un’atmosfera teatrale. Vi si trova esposto tutto il pesce dell’Adriatico, comprese la cozza e l’ostrica di Scardovari, mentre per trovare la moeca, il granchio che fa la muta, diventato presidio Slow Food, bisogna attendere l’inizio dell’autunno.
Le specialità di Chioggia
Se Chioggia, come dice la tradizione è sempre stata “il porto”, la vicina Sottomarina, chiamata “l’orto”, ha da sempre fornito verdure, a chilometro zero. Nei diversi ristorantini o nelle trattorie della zona, non c’è che l’imbarazzo della scelta: la ricchissima cucina tradizionale con specialità culinarie legate al territorio costituisce una continua e piacevole scoperta.
Come presso il Ristorante La Sgura, situato nel centro storico di Chioggia, che offre un vasto assortimento di piatti di pesce come da migliore tradizione chioggiotta. Qui, lo Chef Lucio “Tony” Carisi interpreta sapientemente le ricette tradizionali aggiungendo un pizzico di personalità e di modernità, forte dei tanti anni di esperienza nel campo gastronomico.
Il clou si raggiunge poi presso il ristorante El gato. Dopo l’avventura iniziata nel 1994, la famiglia Bissacco ha scelto di fare le cose in grande e di trasferirsi in uno dei più caratteristici ristoranti della tradizione, portandosi dietro il bagaglio di qualità che l’ha resa famosa anche oltre i confini cittadini. Oggi Daniele, Karen e Tiziano vantano un ristorante con tre sale per un totale di 80 posti a sedere. Ristrutturato e completamente rinnovato, l’ambiente è luminoso, accogliente, elegante e sobrio, pensato e arredato secondo i gusti personali di Karen. Tra le specialità da non mancare, le mitiche sarde in saore, il classico cicchetto chioggiotto, le seppie in umido, la zuppa di pesce, risotto con i colori del mare, la luserna inconvercià, la frittura di pesce, le seppioline da borcelo fritte in stagione e le tipiche moeche fritte.
Non solo la zucca e il radicchio, detto la Rosa di Chioggia, ma il melone del delta del Po e il riso, ottimo per “il riso e bisi” piuttosto che il carciofo Violetto dell’isola di Sant’Erasmo, sono solo alcune delle salutari prelibatezze che vale la pena assaggiare in ricette di eccellenza per freschezza e sapore. prenotando, è possibile pranzare a bordo del pittoresco Bragozzo Ulisse che porta, bici comprese, da Chioggia all’isola di Pellestrina e viceversa.
Traversate in barca tra i canali, per raggiungere luoghi imperdibili come la chiesa di S.Domenico di Chioggia dove un dipinto di Carpaccio toglie il fiato per la sua bellezza. piacevole sarà anche curiosare tra le sale del Museo Civico Laguna Sud o percorrere la lunga pista ciclabile che unisce Chioggia a Sottomarina, pedalando tra laguna e cielo, nella brezza marina.
Infine, merita una visita, a Chioggia, anche la casa di Carlo Goldoni, il padre della commedia italiana, autore delle famose “Baruffe chiozzotte”, commedia ambientata proprio a Chioggia.
Testo e foto di MARIA LUISA BONIVENTO
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