4 cantine di design in Alto Adige

di Elena Cattaneo

Una veduta invernale della cantina Tramin a Termeno (BZ).
Una veduta invernale della cantina Tramin a Termeno (BZ). Foto Günther Facchinelli.

I progetti degli architetti contemporanei dedicati al mondo delle cantine sono sempre più frequenti e scenografici. Strutture a volte mimetizzate nel territorio, altre fieramente espressive, ma sempre realizzate partendo dalla cura del lavoro e del prodotto che custodiscono

Le cantine che negli ultimi anni sono state realizzate o ampliate con nuove strutture in Alto Adige sono opera di architetti locali che sono riusciti a preservare l’autentico carattere dei vigneti abbinandolo all’avanzamento delle tecnologie produttive, alla sostenibilità e al concetto di design. Stiamo parlando di una delle zone che vanta una cultura vinicola fra le più antiche d’Europa e che non si accontenta di soddisfare una richiesta di prodotto sempre maggiore. L’obiettivo delle comunità locali, infatti, è di offrire ai visitatori esperienze sul territorio uniche e personalizzabili. Abbiamo incominciato a esplorare (e raccontare) questo interessante connubio tra vino e architettura su Ville&Casali di febbraio, nel reportage dedicato a Merano e qui proseguiamo il viaggio.

1. Cantina Tramin

Tra le cantine più scenografiche e una delle prima ad aver avviato questo fermento architettonico nella regione, c’è sicuramente la Cantina Tramin, situata a Termeno sulla Strada del Vino. Il progetto del 2010 è opera dell’architetto Werner Tscholl che nel disegno delle facciate si è ispirato alla vite e alla sua morfologia. La struttura non colpisce, però, solo per la rilevanza estetica, anzi: si tratta di un progetto concepito in un’ottica di risparmio energetico. Dal 2012 sulla copertura è presente un impianto fotovoltaico che copre l’85% del fabbisogno totale dell’azienda, mentre il restante 15% deriva dall’acquisto di energia da fonti 100% naturali, riconosciuta dal certificato REC.

Legno, ferro, vetro e cemento sono i materiali protagonisti della cantina Tramin, progetto pulipremiato che si inserisce senza compromettere lo spazio delle vigne. Gli interni sono progettati per rispondere alle esigenze operative e di accoglienza, con aree funzionali per gli operatori e per il piacere dei visitatori, inclusi l’enoteca e la sala di degustazione. Il punto panoramico, infine, completa l’esperienza sensoriale offerta dalla visita alla cantina e dalla degustazione dei prodotti disponibili.

Tra le cantine dell'Alto Adige, Tramin si ditingue per la struttura ramificata in metallo di colore verde.
La cantina Tramin, progettata nel 2010 da Werner Tscholl, si distingue dalle altre per la struttura ramificata in metallo di colore verde. Foto di Rickard Kust.

2. Cantina di Bolzano

Un emblema della cultura vinicola altoatesina è la Cantina diBolzano, opera dello studio Dell’Agnolo-Kelderer e inaugurata nel 2018 alle porte della città di Bolzano. Qui, all’interno della struttura cubica, costruita in base ai criteri dell’architettura sostenibile e integrata armoniosamente nel paesaggio, si producono vini pregiati premiati a livello internazionale.

L’architettura integra grandi volumi in un paesaggio unico, rispondendo sia alle necessità tecniche della produzione vinicola che al desiderio di visibilità sul territorio. La cantina è progettata secondo un sistema di produzione “a caduta”, che evita l’uso di pompe per preservare la qualità del vino. L’edificio comprende un cortile simmetrico, con un edificio amministrativo e commerciale centrale e l’area produttiva sotterranea. Il design, caratterizzato da rampe d’accesso in calcestruzzo con porfido rosso, è simbolico della viticoltura di Bolzano grazie alla facciata che riproduce una foglia di vite.

Una lamiera di alluminio traforato color bronzo avvolge la facciata dell’edificio della nuova Cantina di Bolzano.
Una lamiera di alluminio traforato color bronzo avvolge la facciata dell’edificio della Cantina di Bolzano progettata dallo Studio Dell’Agnolo-Kelderer.

3. Cantina Kurtatsch 

L’ampliamento della Cantina Kurtatsch, situata nell’omonima località, è un altro intervento dello studio bolzanino Dell’Agnolo-Kelderer.  La struttura, costruita tra il 2018 e il 2020, si aggiunge alla tenuta storica risalente al 1925 a creare la ricetta perfetta per un’esperienza fresca e al contempo fedele al terroir e alla tradizione. Le facciate, realizzate con lastre di dolomia mista a calcestruzzo, si ispirano alla parete rocciosa della catena montuosa che sovrasta il villaggio di Kurtatsch.

Da rimarcare, nel caso di questa tenuta, che le vigne arroccate su ripidi pendii sono distribuite su 190 ettari, coltivate da altrettanti soci della cantina, situate ad altitudini comprese tra 220 e 900 m s.l.m. e, tutto ciò, in un unico Comune. In tutt’Europa non c’è un altro caso simile.

La Cantina Kurtatsch ha un'enoteca con una vista mozzafiato sulle vigne intorno.
Ancora un progetto degli architetti autoctoni Dell’Agnolo-Kelderer per la Cantina Kurtatsch realizzata con lastre di dolomia mista a calcestruzzo.

4. Tenuta Manincor

Con 50 ettari di superficie a vite, la tenuta Manincor di Caldaro è una delle più estese dell’Alto Adige. E una delle più ricche di tradizione: da oltre 400 anni vi si produce vino. Qui il conte Michael Goëss-Enzenberg, enologo diplomato, pratica la biodinamica dal 2005. Questo tipo di coltivazione si propone di rivitalizzare il terreno con il compost, con la semina di determinate piante erbacee, con la pollina e il letame ovino e con le api in vigna, ma anche con infusi con i quali vengono trattate le viti.

L’architetto Walter Angonese ha firmato il rifacimento della struttura, che potremmo definire brutalista, destinata all’accoglienza dei visitatori e situata accanto alla vecchia azienda agricola Manincor. Per far fronte, invece, alla crescente attività vitivinicola, la storica cantina negli anni è stata ampliata e ora la zona di lavorazione dell’uva e della produzione del vino si trova interamente sottoterra (per ben 3 piani di profondità). Qui viene portata l’uva prodotta da mezzo milione di viti di 15 vitigni diversi e lavorata ancora manualmente.

La storica Tenuta Manincor si affaccia sul Lago di Caldaro. Accanto alla proprietà del Seicento, una struttura contemporanea mimetizzata nel terreno accoglie i visitatori.
La storica Tenuta Manincor si affaccia sul Lago di Caldaro. Accanto alla proprietà del 1608, una struttura contemporanea mimetizzata nel terreno accoglie i visitatori.

La quinta cantina, a Merano, l’abbiamo raccontata su Ville&Casali di febbraio (in edicola) .

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