Sicilia: i ricordi di una vita
“Bisogna essere principi, piuttosto che apparirlo”. A questo motto di famiglia si è ispirata la vita del nobile Francesco Alliata che a 95 anni ha deciso di raccontare la sua vita, da quando corregge l’opera del nonno – Storia dei feudi e dei titoli nobiliari in Sicilia – alla passione per la storia antica, fino al ginnasio quando scopre di “essere nato con la pellicola cinematografica attorcigliata al collo”. Una passione che gli permetterà di svolgere una testimonianza della seconda guerra mondiale, un incontro rocambolesco con il re Vittorio Emanuele III e uno irritante con Mussolini. La sua storia non ha niente a che vedere con gli eccessi sfarzosi dei Savoia o con l’ossessione dei Colonna nei confronti della religione. Sebbene da giovane Francesco partecipi alle battute di caccia, alle corse automobilistiche e ai ricevimenti musicali con centinaia di illustri invitati, lui non è tipo da interessarsi alle neghittosità e allo «sperpero di patrimoni in futili attività»che Tomasi di Lampedusa descriveva nel Gattopardo. A tredici studia la storia antica, incuriosito dai racconti del secondo marito della madre, il direttore del Museo Archeologico di Palermo, Ettore Gabrici. Ma è solo al ginnasio che Francesco scopre la passione che lo accompagnerà per il resto della vita: il cinematografo. Con la visione di Ombre rosse di John Ford e dei capolavori di Charlie Chaplin, il principe avverte la necessità di osservare la realtà da vicino con lo sguardo di un entomologo per poi, una volta compresa, tentare di riprodurla. Ecco perché fa richiesta al Cinereparto dello Stato Maggiore di essere inviato a Palermo a fotografare l’arrivo delle «fortezze volanti americane». Ed ecco la ragione alla base dei documentari subacquei girati nelle isole Eolie – i primi nel loro genere in Italia – o della fondazione nel 1946, con l’amico scrittore e poeta Fosco Maraini, della Panaria Film: la casa cinematografica che produrrà, tanto per citarne alcuni, La carrozza d’oro di Jean Renoir e Vulcano con Anna Magnani. Fino al giorno in cui, spiazzando tutti ancora una volta, decide di abbandonare il cinema per buttarsi nella produzione dei sorbetti e delle granite tradizionali (di cui avrebbe persino redatto la voce sull’Enciclopedia di Franco Maria Ricci).
Passeggiando tra i ricordi di famiglia e descrivendo sapientemente le tradizioni più oscure e i tic più eccentrici della nobiltà siciliana, Francesco Alliata spalanca una finestra su un mondo seducente e fuori dal tempo. Un viaggio unico, incomparabile, in una delle stagioni più importanti della vita culturale e civile d’Italia, in compagnia dell’ultimo grande aristocratico del Novecento.
Un libro ironico e avvincente.
- Titolo: Il Mediterraneo era il mio regno
- Autore: Francesco Alliata
- Editore: Neri Pozza
- Prezzo: 18 euro.
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