Prosecco Carpenè Malvolti: sfida allo champagne
Conegliano vs Valdobbiadene? Niente affatto. La strategia vincente di Prosecco Carpenè Malvolti è “uniti per vincere”. Parola di Etile Carpenè, presidente della cantina più importante del Conegliano-Valdobbiadene. Fu l’inseguimento di un sogno a far nascere nel 1868 la prestigiosa azienda spumantistica. Il sogno di Antonio Carpenè Senior, scienziato e ricercatore. Fu lui a mettere a punto il metodo di spumantizzazione per le uve di Prosecco, lo stesso che ancora oggi utilizzano oltre tremila viticoltori. L’azienda, un autentico monumento al Prosecco con sculture dedicate all’uva dell’artista Carlo Baljana, è ancora oggi nel cuore di Conegliano ed è leader nella produzione di qualità, visto che vende nel mondo quasi sei milioni di bottiglie di Prosecco Superiore, per un fatturato di oltre 23 milioni di euro. Come dire che per berle occorrono oltre 45 milioni di flûte.
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Il Prosecco Carpene’ Malvolti Docg, dal fine perlagè, delicati profumi floreali e sapori fruttati, raggiunge più di 48 paesi in tutto il mondo, pluri-premiato per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. E’ qui che si custodiscono amorevolmente le bottiglie di Millesimato Metodo Classico, il gioiello della famiglia Carpenè, insieme a una riserva di Brandy di famiglia e grappa di Prosecco. Come osserva il presidente Carpenè, “nel tempo si sono evolute le tecniche di spumantizzazione, anche in funzione di quello che vuole essere il risultato finale, ovvero un prodotto di eccellenza come lo stesso Prosecco, che oggi si produce per lo più col metodo Charmat, il quale prevede la presa di spuma in autoclave anziché in bottiglia”. La storica casa spumantistica di Conegliano per festeggiare l’Unità d’Italia e il suo fondatore garibaldino Antonio Carpené ha prodotto anche una bottiglia col nome dell’anno di fondazione dell’azienda: Cuvée 1868.
di Maria Paola Gianni
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