Portofino: incanto tra verde e blu
La maestosità del promontorio di Portofino, che con i suoi oltre 600 metri di altezza ne caratterizza fortemente il paesaggio, è interamente compreso nel Parco naturale regionale di Portofino, area protetta dal 1935.
Il Parco ospita, oltre ai freschi boschi, una delle maggiori concentrazioni floristiche del Mediterraneo e una notevole varietà di uccelli.
Una fitta rete di sentieri, che si estendono per oltre 70 km di percorsi di diversa lunghezza e difficoltà, dove si aprono splendidi scorci sul mare, ne fanno un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’escursionismo, del trekking e della natura.
Il modo migliore per godere di questo spettacolo è senz’altro scoprirlo a piedi.
Ad abbracciare il promontorio del Parco, uno specchio d’acqua, caratterizzato da fondali di straordinaria bellezza e dalla conformazione interessante: ricche pareti che sprofondano nel blu, completamente colonizzate dalle gorgonie e da numerose specie di pesci; potente richiamo per gli appassionati di immersioni subacquee.
A tutela di questa biodiversità nel 1999 è stata istituita l’Area Marina Protetta.
Il fascino dell’Area Marina Protetta e del Parco Naturale di Portofino non esauriscono le potenzialità attrattive delle località affacciate sul Golfo del Tigullio.
Portofino, magnifica bellezza
Continuando il nostro viaggio da Santa Margherita, per raggiungere Portofino, seguendo il lungomare, si incontra la splendida baia di Paraggi, dall’acqua color smeraldo.
ll borgo è costituito da un piccolo nucleo di case residenziali, un tempo di pescatori, calette e scorci, un antico castello di proprietà della famiglia Bonomi Bolchini affittato alla famiglia Berlusconi e frequentato da Pier Silvio, che qui soggiorna con la compagna e il loro primogenito.
Da qui, tramite la strada pedonale Paraggi-Portofino, immersa nel verde e a picco sul mare, dopo una passeggiata panoramica di 20 minuti, si raggiunge Portofino.
La straordinaria bellezza di Portus Delphini, così chiamata per la presenza nel golfo di numerosi delfini, già decantata da Plinio il Vecchio, ancora oggi attrae le grandi firme della moda, le grandi star dello spettacolo e potenti uomini d’affari nazionali e internazionali.
Incastonato nel verde del promontorio, il tipico villaggio di pescatori dalle caratteristiche casette color pastello che si stringono intorno alla celebre Piazzetta, simbolo indiscusso della vita portofinese, è una delle più rinomate località turistiche del mondo, simbolo della dolce vita già dagli anni ’50 e ’60.
E Portofino è rimasta proprio quella degli anni ’60, non si è trasformata, non ha seguito le mode. Questa è stata la sua forza. Una tutela anche territoriale che, grazie al vincolo dell’Ente Parco, ha impedito l’urbanizzazione selvaggia del promontorio, facendo del Monte di Portofino un tratto di costa a tutt’oggi incontaminato.
I cittadini di Portofino sanno cosa vuol dire tutelare e conservare, perché è su questo che si basa la loro ricchezza. Portofino continua a essere crocevia e sosta di nomi noti perché qui la parola mondanità si sposa con la privacy totale.
La vita mondana c’è ma è sobria, aldilà di cene o apertivi in piazzetta, per lo più si svolge negli yacht ormeggiati al molo, nelle ville private, luoghi unici, immersi e nascosti nel verde, su via La Penisola o lungo la salita di San Sebastiano, proprio sopra lo storico Hotel Splendido, tra le mete preferite dalle star negli anni ’60.
Gli Agnelli e i Mondadori sono solo alcune delle grandi famiglie che hanno avuto o che ancora possiedono, come i Pirelli, ville a Portofino.
Sono di casa gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana che, nelle loro lussuose e blindatissime dimore, organizzano anche sfilate di moda.
Il castello San Giorgio, prima di proprietà della baronessa Mumm, la famosa signora dello champagne, oggi di un genovese, ospita inquilini illustri come Armani e Loro Piana. A Porto no, nelle grandi ville, hanno lavorato importanti architetti, ma tra tutti è Vietti quello che ha lasciato un segno evidente.
Presente fin dal 1937, realizza Villa Agnelli, Villa “La Puddinga” a punta Cajega, e l’edificio in piazza della Libertà, 14. Tra gli altri, gli architetti Mongiardino, Porcinai, Gae Aulenti.
Portofino è un luogo ideale per il relax
Portofino è una meta internazionale e lo è sempre stata. Il turismo internazionale ha visto il ritorno degli americani, a livello europeo la maggior presenza è quella dei francesi, dei russi invece si è fermata la crescita.
“Per tutti”, precisa il sindaco Giorgio D’Alia, “è cambiata la permanenza, ora è mordi e fuggi”.
Le presenze italiane sono per lo più legate a chi viene qui a passare le vacanze perché ha comprato la seconda casa, soprattutto milanesi e, in piccola parte, genovesi. Ci spiega che qui il turismo è “da riposo”.
Gli eventi organizzati vanno coniugati come quantità e come qualità al bisogno di relax che cerca, e sa di trovare, chi viene a Portofino.
Forte è la collaborazione con gli altri sindaci della costa per ottimizzare l’offerta e portare avanti obiettivi comuni a tutte le amministrazioni. Tra le problematiche che si stanno affrontando per una migliore vivibilità del territorio, spicca quella dei parcheggi.
Un borgo così piccolo, soprattutto durante il periodo estivo, ha uno spazio limitato per i posti auto: per questo sono allo studio progetti per la realizzazione di parcheggi interrati.
Altra situazione da affrontare è quella della destagionalizzazione in un luogo dove da novembre a marzo la maggior parte delle attività chiudono e l’offerta di beni e servizi diventa minima. E ancora, la raggiungibilità, servirebbe un potenziamento dell’aeroporto di Genova; un solo eliporto è presente e si trova a Rapallo.
Racconta, il sindaco D’Alia, che “Portofino è ricca di storia a partire da quella che riguarda proprio la sua salvezza per opera della baronessa Mumm, che quindi ebbe un ruolo determinante per il borgo. Quando, nel 1945, nelle drammatiche giornate che precedettero la Liberazione d‘Italia, i tedeschi stavano per ritirarsi da Portofino, avevano avuto l’ordine di far saltare tutto. Il paese era minato e sarebbe stato completamente distrutto. A quel punto, la baronessa andò dal comandante Raimers e lo scongiurò di non distruggere Portofino. Il giovane ufficiale la ascoltò e Porto no fu salva”.
A cura di ILARIA PROIETTI
foto di NICCOLO’ LOZZI
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