Natale vintage sotto il Monte Bianco

di Redazione Ville&Casali

Natale Vintage

La casa di Caterina, Matteo e Sveva ha un tepore particolare, un gusto d’infanzia e decorazione per un vero e proprio Natale vintage.

“L’amore vive solo a 2000 metri” ha scritto l’artista Gian Marco Montesano dietro a una sua tela, che campeggia sulla parete interna della camera da letto della coppia Caterina Caramello e Matteo Pellin, lei interior decorator e maestra di sci e lui guida alpina, conosciuto anche per il suo viaggio in bicicletta da Pechino a Courmayeur, ripercorrendo la Via della Seta alla rovescia, che ha immortalato in mille foto.

Sulla parete opposta, una grande vetrata dalla quale si domina il Monte Bianco, il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses.

Accanto, la stanza della piccola Sveva, la figlia di appena due anni e mezzo.

Tutti e tre vivono nel cuore del paesino del Verrand, nel comune di pré-Saint-Didier, in uno chalet che il Natale Vintagenonno di Caterina negli anni Sessanta del secolo scorso gestiva come albergo.

Al piano giardino, la zona giorno, in cui una volta c’era la sala da pranzo dell’hotel ora c’è un grande soggiorno, dove Caterina ha preparato un tradizionale albero di Natale di abete e lo ha addobbato con decori naturali e materiali di riciclo.

Sarà un caldo Natale”, spiega a Ville&Casali, Caterina Caramello, che dirige un atelier di arredamento nella via principale di Courmayeur. “Cinque anni fa abbiamo isolato termicamente la casa con un cappotto termico, ricostruendo il rivestimento tipico in muro di pietra. Abbiamo anche posto sul tetto dei pannelli solari a filo del tetto in lose, come vuole la tradizione valdostana. Inoltre, i paraneve sono realizzati con tronchi, come una volta, mentre le vetrate della parete nord-ovest sono state ingrandite per catturare tutta la vista sulla catena del Monte Bianco”.

Lo chalet, ristrutturato dall’architetto Cristina Ferrero di Torino, è stato arredato con mobili di famiglia e complementi artigianali, tessuti caldi come canapa e lanacotta, con un accento provenzale, lo stile che Caterina ama di più.

Ma la cifra di questa giovane arredatrice, che ha studiato psicologia a Padova e si è diplomata allo IED di Torino in interior design, è l’amore per i materiali naturali e la sua grande passione per il riciclo.

Per lei nulla si può buttare. Nelle sue mani un vecchio pullover, uno scialle o dei vecchi merletti diventano colorati paralumi, magari da montare su vecchi rocchetti di filo di seta.

Cassette della birra vintage vengono riciclate in contenitori di libri e disposte in modo da formare una movimentata libreria.

Le riviste, per esempio, vengono accatastate e affiancate a vasi o campane di vetro nel soggiorno su tavoli e mensole per creare uno skyline tridimensionale.

In casa Caterina naviga nel suo “caos creativo”, che è riuscita comunque a rendere armonico.

Le piace lo stile nordico più tenue nelle tinte, ma anche quello provenzale nelle forme.

Si muove a suo agio tra il vintage e il contemporaneo, come si può scoprire nel suo negozio a Courmayeur (Catelier, Handmade&Researched Home Decor), dove è coadiuvata da una brava sarta che cuce su misura tende e tovagliati di ogni tipo da lei disegnati.

Un dolce Natale Vintage e in nome del riciclo

Per illuminare la tavola di Natale, per esempio, Caterina ha trasformato recentemente in lampadario un tronco di betulla, fissato al soffitto con corde di montagna attorcigliandogli attorno vecchi porta- lampadine.

La credenza, dei primi del ‘900, è il mobile della nonna che una volta serviva per appendere i secchi del latte mentre Caterina ora lo utilizza per custodire le particolari stoviglie e gli oggetti per il tavolo da pranzo e per esporre una bella collezione di ceramiche craquelé, prodotte in Francia negli anni dell’Art Déco.

Nei mercatini francesi, soprattutto dell’Alta Savoia, l’interior designer valdostana ha scelto le porte.

Così come il camino in marmo grigio di ne ‘800 che domina il living.

Sul divano spiccano dei cuscini realizzati con vecchi sacchi per il trasporto del grano e del riso.

La zona notte è al piano superiore. La camera da letto padronale è molto ampia e ospita due grandi letti da una piazza e mezzo della Molteni&co, i tessuti sono dell’atelier Catelier di Caterina e i cuscini sono in lino di Arte Pura.

I parquets sono alcuni in larice colorato e altri in abete antico.

Dietro alla camera da letto c’è un ampio spogliatoio per lei e per lui, realizzato con oggetti di recupero, come per esempio il quadro svedese delle vecchie palestre, ora utilizzato per appendere abiti.

E poi oggetti provenienti da viaggi, come i cuscini realizzati con velluti turchi o articoli trovati nel baule dei bisnonni.

Accanto, i bagni e la stanza della figlia Sveva che dorme su un letto antico della bisnonna.

Dappertutto oggetti vintage e vecchi ricami.

Non butto nulla, riciclo il più piccolo scampolo di stoffa. Ogni oggetto merita una seconda chance!”, afferma con piglio sicuro Caterina Caramello

 

 

 

 

A cura di EMILIO MORETTI

foto di CRISTINA FIORENTINI e LAURA RIZZI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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