La casa di Roma della poetessa dell’abitare
Una casa a Roma classica, tribale, esoterica, all’ultimo piano di un palazzo in Via Margutta, al centro della Città Eterna, con una vista spettacolare sul più bel panorama di tetti del mondo.
È questo lo studio e l’abitazione di Olimpia Orsini, uno degli interior decorator più originali della capitale. Dalla sua casa, che si raggiunge dopo aver salito 70 gradini, si gode una vista straordinaria, da Villa Medici all’Altare della Patria, dal Quirinale alla chiesa Santissima Trinità degli Spagnoli.
La casa di Roma, al centro del mondo
Un’abitazione piena di oggetti originali, acquistati per lo più nei mercati delle pulci di Bruxelles, Parigi e Londra, ma anche in Camargue, Turchia, Kenia ed India e, naturalmente, in Italia. Qui, accanto a un tavolo artigianale keniota, si possono ammirare le foto di Irina Ionesco, di Massimo Listri ed Araki, le sculture di Antonio Cagianelli, un piccolo altare del ‘600 e una lampada a forma di occhio di Marco Consolino o il cuore di Franco de Franchis (artista tanto amato da Ugo Tognazzi). Molti oggetti sono originalissimi ed imprevedibili, come i volti di un caprone o il gabinetto in strass di Nicola Bolla. Tutti articoli esposti ogni duetre mesi nella galleria di Olimpia Orsini nella stessa via Margutta al n.53/b, denominata One Piece Contemporary Art, dove transitano molti stranieri o italiani soprattutto del nord, che cercano un oggetto estroso ed antico, si tratti delle lampade ad olio che decoravano le carrozze dei nobili del Settecento, di un grande ombrello di carta disegnato a mano di fattura cinese, oppure di un quadro di Irine Jonesco, famosa fotografa rumena che abita a Parigi.
Olimpia Orsini, la poetessa dell’abitare
Olimpia Orsini è un’interior decorator che ha arredato case di personaggi importanti, da Roma a Malindi, da Parigi a Crans sur Sierre. Ora sta lavorando, tra l’altro, a un suo nuovo rifugio a Capri.
Olimpia, come la chiamano gli amici, è considerata una poetessa dell’abitare: sovente sulle pareti o sulle ante di un armadio scrive parole d’amore che sono un inno alla gioia e alla vita.
Prima psicologa, poi scenografa, poi arredatrice d’interni, è questa la parabola artistica di un’interior designer che stupisce i suoi clienti con le soluzioni più impreviste, cui offre sempre un prodotto chiavi in mano, dalla progettazione alla decorazione.
Capace di abbracciare tutti gli stili, ama i tetti bianchi e i pavimenti inchiodati, adora il gesso, che trova più raffinato del marmo.
La sua ambizione è quella di dare ad ogni luogo un’anima: “trasformare la casa in un piccolo nido dello spirito”.
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