Corsica: dalla spiaggia alla montagna
Nel mare cristallino del Mediterraneo, troviamo una perla, la Corsica che regala paesaggi mozzafiato e la varietà di scelta tra spiagge incantevoli e quelle chiamate le Dolomiti della Corsica.
Partiamo in un viaggio che da Bonifacio ci porta a Porto Vecchio, tra dolmen e menhir.
Spiagge e neolitico
Non solo monumenti e storia a Bonifacio, in Corsica. Da qui conviene spostarsi anche qualche chilometro per visitare luoghi di mare pieni di fascino e soprattutto silenzi.
Sotto il promontorio della città meritano le spiagge di Sotta Rocca di fronte al blocco calcareo del “granello di sabbia”, della Catena e dell’Arinella nella cornice del fiordo.
Con una passeggiata di poco più di mezz’ora si raggiunge la cala Sciumara a capo Pertusato dove il granito è un gruviera roccioso zeppo di buchi (appunto i pertusi).
Imbarcandosi dal porto conviene visitare le grotte marine dello Sdragonato e di Saint Antoine con bei riflessi di luce.
Verso Porto Vecchio, a nord-est, da non perdere sono la baia di Santa Giulia con acque cristalline e Palombaggia con pini marittimi e massi di granito. Sul versante opposto, a pochi chilometri, ci sono le spiagge di Paraguano e Tonnara rispettivamente frequentate da famiglie e da chi pratica windsurf.
A Punta dello Sperone, Piantarella, invece, era già stata scelta dai Romani che nei pressi della spiaggia hanno lasciato un sito archeologico.
Dopo si arriva al golfo di Figari, un fiordo con trasparenze assurde sconosciuto ai più anche in estate. Per arrivarci occorre camminarci un po’, ma ne vale la pena. Seguendo la 196, si arriva a Roccapina e qui il mare di granito che scende dalle Montagne de Cagna, prima del tuffo nel Tirreno, sorprende con la nota Rocher du Lion: un monumento geologico che ha tutte le sembianze di una sfinge. Sotto una lunga spiaggia bianchissima si raggiunge percorrendo un sentiero di un paio di chilometri.
La prossima spiaggia è quella del borgo di Tizzano e le sue nuance d’azzurro valgono, e come, una sosta soprattutto per chi ama lo snorkeling.
Da qui, verso l’entroterra si visita l’imponente sito megalitico di Palaggiu dove sono allineati oltre 150 menhir – alcuni antropomorfi dell’età del Bronzo.
A due passi si trova pure il dolmen di Fontanaccia.
Si devia così verso Sartène con l’antica cittadella in granito zeppa di negozietti e atelier dove comprare gli oggetti tipici dell’artigianato còrso.
Appena fuori, sopra il ume Rizzanese, ecco il ponte genovese del XII secolo Spin’a Cavallu (dorso di cavallo), caratterizzato da un’unica arcata sormontata da una carreggiata lastricata che permetteva di collegare le pievi di Vighjanu a Sartène.
A Propriano ecco il vasto golfo di Valinco che inizia più a sud dalla panoramica Punta di Campomoro.
Borgo di pescatori in origine, oggi Pruprià (si chiama così nella lingua còrsa) è una delle mete balneari più gettonate dell’isola per via degli oltre dieci chilometri di spiagge come quella di Murzetto e Rinaddiu.
Verso nord, l’ultima tappa è il più importante sito preistorico della Corsica: Filitosa. Qui un bell’itineario a piedi passa tra ultivi secolari e menhir antropomor e dolmen le cui origini risalgono al Neolitico.
Le Dolomiti della Corsica
Un fuori rotta nell’entroterra e si scoprono le cosiddette Dolomiti della Corsica: les Aiguilles de Bavella, scale di pietra che puntano dritte dritte al cielo.
Una vera e propria selva di lame affilate, creste e punte battute da venti fortissimi come l’Aceddu, Longa, U Pargulu e l’Arghjettu.
Il bello però rimane nascosto. Sta sotto e dentro il granito. Il bello qui sono le gole, le forre rumorose di cascate e le pozze verde smeraldo. Ce ne sono a decine, lunghe anche chilometri e con dislivelli di centinaia di metri.
Un paradiso per il canyoning dove ogni anno in tanti indossano mute e imbracature per scivolare e tuffarsi nell’acqua di un torrente incassato in ambienti alti e stretti, in alcuni casi tali da non permettere alla luce solare di penetrare.
Previa escursione organizzata si possono esplorare, tra lucide pareti levigate dalla millenaria furia delle acque, canyon facili come Purcaraccia, Vacca, Pulischellu, Fiumicelli e Codi.
Solo per torrentisti esperti invece sono gli orridi Muratellu con un dislivello di circa 250 metri e Piscia di Gallu, con una cascata che precipita nel vuoto per oltre 60 metri.
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A cura di Carlos Solito
Foto prese da Shutterstock
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