Un pied-à-terre al Colosseo
“A 300 metri dal Colosseo, possedevo un vecchio magazzino. L’ho trasformato in un appartamento che ho venduto e che oggi è destinato a casa vacanze” architetto Antonio Dispinzieri.
Progettista d’interni da una ventina d’anni, l’architetto romano non è entusiasta solo per aver dato vita ad un luogo abbandonato e inabitabile, ma per aver fatto delle scoperte storiche inaspettate. “Mi sono imbattuto in manufatti più antichi di due secoli rispetto al vicino Colosseo e alla Domus Aurea di Nerone”. Dopo una ricognizione della Sovrintendenza ai Beni Archeologici è stato infatti accertato che un muro della nuova abitazione risale a 300 anni prima della nascita di Cristo! Questa dimora, unica al mondo, si trova in San Giovanni in Laterano a Roma e costituisce oggi un pied-à-terre, con un piano rialzato con ingresso indipendente che si apre su un soggiorno, una zona pranzo ed un angolo cottura. Accanto, una scala porta alla camera da letto servita da un piccolo bagno, ricco di fascino. In tutto poco più di 50 mq. che i turisti apprezzano perché li fa vivere come gli antichi Romani. “Nei suoi muri sono leggibili le tracce del passato, frutto delle sovrapposizioni succedutesi nei secoli, che consentono di datare le origini indicativamente intorno al 300 A.C. È il terzo livello di costruzione di Roma”, spiega l’architetto Dispinzieri.
Luce naturale e storia originaria
L’intervento di ristrutturazione si è incentrato particolarmente su due aspetti imprescindibili: la ricerca del massimo apporto di luce naturale (attraverso due finestre) ed il mantenimento delle destinazioni d’uso. Lo spazio è totalmente aperto, suddiviso su due piani: è stato creato un nuovo varco di collegamento con il living per dilatare la superficie e consentire alla luce naturale di diffondersi liberamente esaltando gli arredi. Altro punto cardine della progettazione è l’assoluta conservazione delle funzioni primarie. Dall’ingresso al living l’ambiente presenta l’originaria volta a botte, che è stata sbiancata ma non lisciata.” Un’operazione che l’architetto ha voluto eseguire personalmente per non rovinare le antiche vestigia. L’intera abitazione è concepita come un open space a beneficio della luminosità e dell’aerazione.
All’ombra del Colosseo
Sono gli arredi a definire il grado di privacy degli ambienti: ad esempio la struttura del letto a segnare lo spazio dell’area notte. La scelta di materiali tradizionali, reinterpretati in chiave contemporanea, ha premiato le usanze del luogo. Per i pavimenti è stato utilizzato al piano inferiore del travertino grezzo color noce chiaro, montato a “ torda di nave”; per la zona superiore è stato usato del marmo rosso Persia con lastre 60×60 montate a scacchiera. Una pavimentazione estremamente suggestiva. La stessa pavimentazione è stata usata per creare il bagno, vera opera d’arte della casa, ed è in questo ambiente che è stato ritrovato il piu prezioso dei gioielli: “un muro risalente al 300 D.C. (Opus Reticulatum), che è stato certificato dai Beni culturali unico al mondo”, dice l’architetto. La doccia, con cristallo autentico, è stata inserita all’interno del muro rendendo l’ambiente davvero spettacolare. “Proseguendo i lavori”, aggiunge l’architetto Dispinzieri, “si sono scoperti pezzi di intonaci risalenti all’eta imperiale sapientemente restaurati e inseriti come elementi di arredo naturale della casa.” Gli arredi utilizzati determinano un ambiente caldo e sintetizzano la scrupolosa ricerca, che prevede un mix di stili che spaziano dal déco all’arte povera, attraverso il restauro di oggetti trovati dall’architetto presso mercatini e rigattieri, o di mobili da lui disegnati. L’architetto Dispinzieri, che ha sviluppato una sensibilità scenografica per aver spesso frequentato i set cinematografici romani, è riuscito a realizzare un’armonia totale tra contesto strutturale e arredo.
a cura di MARIELLA GUIDI
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