Restaurare una villa: tecnologia e arte
Restaurare una villa dei primi del Novecento è sempre un progetto di grande prestigio. Questo aumenta, quando la location sul Lago di Garda. Gardone Riviera è un delizioso borgo affacciato sul lago di Garda, famoso soprattutto perché qui si trova il Vittoriale, di Gabriele D’Annunzio, che lo fece costruire con l’aiuto dell’architetto Giancarlo Maroni. In questa zona l’architetto Carlo Ceresoli ha curato il progetto di restauro di una villa, di cui è stata completamente ridistribuita la fruibilità, sia interna che esterna: ciò è tanto più importante, in quanto l’edificio è situato proprio vicino al Vittoriale di Gardone Riviera.
Restaurare una villa: nuove tecnologie
“La mia conception è stata quella della conservazione d’epoca”, racconta l’architetto Ceresoli a Ville&Casali, “in cui si inserisce la logistica più attuale, le moderne tecnologie, in sinergia con la committenza, un dettaglio sempre presente in ogni mio intervento”. Lusso, funzionalità ed estetica preziosa sono le caratteristiche di spicco di questo lavoro. “Ho creato una scatola architettonica“, prosegue Ceresoli, “all’interno della quale ho distribuito gli spazi, in modo da garantire una migliore fruibilità logistica“.
Ingressi, volumi e atmosfere
L’ingresso della villa conduce, tramite una porta, alla sala relax-tv, mentre attraverso un’apertura si giunge alla spaziosa zona living, separata dalla sala da pranzo mediante porte a libro con decorazione in legno, disegnata dall’architetto Ceresoli, e vetro con interno in tessuto. “Ho usato colori tenui, morbidi, per riprendere l’atmosfera rilassante del lago. La committenza voleva un ambiente ricco, ma allo stesso tempo sobrio, dunque ho agito su più livelli”, spiega l’architetto. Ecco, allora, che per le pareti e i divani prevalgono colori chiari e discreti.
Oggettistica di opulenza
“Per esaltare l’opulenza”, dice Ceresoli”, “mi sono affidato all’oggettistica, con una commistione di stili, tra antico e moderno”. Ecco, allora, che nella sala tv fa bella mostra di sé un camino d’epoca Luigi XIV in marmo bianco di Carrara, inserito su una boiserie in legno laccato di colore bianco perla con modanatura a caneté, disegnata dall’architetto Ceresoli.
Sopra il camino si può ammirare l’Opera Optical cinetica del maestro Alberto Biasi, che crea un originale contrasto stilistico, appunto.
Al lato del camino sono collocati dei mobili contenitori in pelle nera con borchie in ottone anticato su cui è posata una scultura di Paolo Conti: anche in questo caso, la scelta di materiali e toni gioca sui contrasti. L’amore per l’arte, del resto, è uno dei fil rouge della villa, punteggiata di opere uniche e preziose. Infatti, le librerie a disegno, ospitano una collezione di vasi in madreperla naturale, provenienti dalle Filippine.
“Per proseguire nel gioco dei contrasti”, prosegue l’architetto, ” ho scelto poltrone in pelle nera, realizzate dalla ditta Colleoni Roberto: riprendono gli originali Frau degli anni Trenta, mentre il pouf è anch’esso in pelle tinta a mano. Completano il tutto le opere vintage di famosi artisti internazionali, come Leslie Krims e Arthur Tress”.
I divani, dai toni neutri, sono stati realizzati su disegno con tessuto bianco caneté di Z&R, con braccioli in tessuto Le Manach, mentre alle pareti si possono ammirare alcune fotografie dell’artista francese Bernard Faucon. Altri oggetti interessanti che arricchiscono l’ambiente sono le monetiere del Seicento in legno ebanizzato (ovvero trattato con un mordente all’acqua color ebano e poi lucidato con tecnica a gommalacca, tipica di quell’epoca ndr) e gli inserti in avorio con un’opera dell’artista americano Paul Jenkins. Stile prezioso e raffinato anche per la consolle in foglia d’argento con lampade Art Déco americane.
“Per l’oggettistica”, afferma Ceresoli, “ho puntato sul floreale, come la palma in ferro anni Quaranta proveniente da ambienti parigini”. Ancora sottili dicotomie si ritrovano nella sala pranzo, dove domina un tavolo in stile Napoleone III in mogano con applicazioni in bronzo dorato, e dove si possono ammirare obelischi francesi a specchio Art Déco e alcune sculture vegetali degli anni Quaranta, di Murano.
Le tende di Mastro Raphael sono a doppio velo, il tappeto in seta annodato a mano è di Tisca.
Una camera con atmosfere rilassanti
Nella camera padronale domina il color lavanda, “per creare una connessione ideale coi toni del giardino”. Il letto è stato realizzato su disegno in tessuto di Creation Metaphores, la panca in fondo al letto è rivestita con tessuto Osborne&Little e le pareti sono decorate con tessuto tesato (dipinto dal decoratore, ndr) color lavanda. Anche qui prosegue la commistione di stili, con un’opera anni Settanta del maestro Giorgio Griffa, e le lampade disegnate da Gio Ponti in vetro ambrato. Gusto classico ed elegante per il padronale, realizzato con pavimento in marmo imperador Brown e boiserie in legno laccato bianco. L’esterno della proprietà riprende il gusto originale dell’epoca, cui è stato aggiunto un portico filtrato da tende in garza di lino, come una sorta di leggerissima quinta discreta, affacciata sulla piscina.
Testo di FRANCESCA PIERPAOLI foto di MAURO PINI
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