La sentinella di Ortigia
Un terrazzo domina l’ingresso dell’isola e i due porti, quello Grande e Piccolo di Siracusa. L’interior decorator romano Andrea Gobbi ha collegato il Barocco alla Pop Art.
Un attico all’ingresso dell’isola di Ortigia domina, come una sentinella, il canale che collega i due porti, quello Grande e quello Piccolo di Siracusa. Si raggiunge dal Ponte Nuovo, prolungamento di Corso Umberto I, una delle principali arterie di Siracusa. Qui la sensazione del mare si fa più forte fin dalla darsena, che si stende a destra, dove si erge maestoso il palazzo littorio delle Poste, fra pochi mesi un lussuoso albergo a cinque stelle, mentre a sinistra si ammira il palazzo della Dogana dello stesso periodo.
Dai balconi dell’ultimo piano dell’edificio e dal terrazzo si dominano anche le barche colorate dei pescatori. L’appartamento è semplice, ma evoca il gusto barocco siciliano. Fa parte di un palazzo d’inizio ‘800 e i proprietari romani lo aprono soprattutto durante le rappresentazioni classiche di Siracusa. “La casa è stata oggetto di importanti interventi di restauro negli anni Cinquanta”, spiega l’interior decorator Andrea Gobbi di Roma. “Più recentemente sono intervenuto io, salvaguardando e mantenendo il disegno originale degli stucchi, delle porte e delle maniglie”.
“Siracusa, la Sicilia ed il suo Barocco mi hanno influenzato molto”, continua Gobbi. “Tuttavia ho voluto mantenere una linea semplice, sobria, sempre immersa nel Barocco; questa è ottenuta con colori vivaci e dando quel vago sapore anni Cinquanta che guarda al Pop ed è frutto soprattutto dell’inserimento di mobili moderni in lacca colorata ed altri del Sette-Ottocento; di questi ultimi degni di nota sono la consolle d’ingresso ed il grande porta abiti di albergo parigino Belle époque, una grande panca direttorio dell’Ottocento napoletano e una specchiera a “psiche” di primo impero Settecento (la stessa che venne usata da Luchino Visconti nel film “La caduta degli dei”).
Dagli antichi pavimenti in maioliche del barocco siciliano, il decoratore Gobbi ha ripreso il decoro del pavimento in legno di rovere bianco e blu che ha dato l’impronta a tutto l’impianto. Ricorda di aver visto qualcosa del genere nella sagrestia del Duomo di Noto e in una villa di Palermo. La presenza delle varie opere, provenienti dalla collezione del proprietario, dà comunque un sapore decisamente moderno alla casa.
Di Enrico Morelli
Foto di Corrado Bonomo
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