La rinascita di un’antica filanda
Nel cuore della Val Cavallina, lo Studio Arcoquattro ha eseguito una grande opera di restauro e riqualificazione coniugando la tradizione con accenti stilistici moderni
Chi percorre i fitti sentieri immersi nella rigogliosa natura della Val Cavallina non può che innamorarsene. Posta a est della città di Bergamo, questa regione è caratterizzata dalla presenza costante dell’acqua e comprende piccoli centri raggruppati in sette comuni. In uno di questi comuni, una famiglia di imprenditori locali, operante nel settore delle costruzioni, ha acquistato un’antica filanda industriale e l’ha trasformata nella propria residenza, combinando in modo esemplare eleganza e tradizione
Ma cosa era la filanda? Una filanda era un’antica struttura industriale utilizzata per la lavorazione del cotone o di altre fibre tessili, come il lino o la lana. In una filanda, le fibre grezze venivano trasformate in filati, che poi potevano essere utilizzati per la produzione di tessuti. Il processo di filatura coinvolgeva diverse operazioni, tra cui la pulizia delle fibre, la cardatura, la torsione delle fibre in fili e altre lavorazioni simili. Le filande erano una parte importante dell’industria tessile durante la rivoluzione industriale e rappresentavano un importante passo nella meccanizzazione della produzione tessile.
Un’antica filanda trasformata in residenza
“Inizialmente la costruzione era in uno stato di totale abbandono. Il recupero delle murature esterne e la valorizzazione delle aperture originarie è stato il punto di partenza di una grande opera di restauro e riqualificazione”, racconta a Ville&Casali l’architetto Giulia Sciumé, collaboratrice dello studio milanese Arcoquattro, che vede tra i fondatori il progettista Massimo Boffino.
La struttura di questa antica filanda si trova al centro della corte di un complesso monumentale che originariamente era destinato per la lavorazione e la filatura dei tessuti. La metratura interna, di circa 350 mq, è divisa su tre livelli, organizzati seguendo un criterio distributivo degli ambienti di impronta tradizionale e rispettando, al contempo, l’esigenza dei proprietari di disporre di uno spazio giorno fluido e scenografico, ideale per esporre le splendide opere d’arte contemporanea, loro grande passione.
Il livello più basso, che affaccia su un ampio giardino terrazzato che circonda la villa, ospita una cantina vini con un piccolo salotto per la degustazione nonché una zona wellness. Gli spazi sono stati organizzati pensando alla passione per il vino dei proprietari e alla volontà di avere un’area dedicata al relax. Il piano intermedio è riservato alle aree conviviali e si sviluppa intorno al soggiorno e alla sala da pranzo. Il divano firmato Baxter e la bellissima poltrona rivestita in pelle donano carattere all’ambiente living che è visivamente collegato alla zona pranzo.
Qui, il tavolo della Poliform in marmo Emperador domina lo spazio e rivela una forte impronta maschile data dalla prevalenza di materiali in ottone imbrunito e dalla palette di colori cerulei.
Un rifugio notturno di stile
L’ultimo piano dell’antica filanda è destinato alla zona notte e comprende una camera padronale, una stanza riservata alla figlia e un locale dedicato agli ospiti, ciascuno con bagno privato. Il progetto di interior, coordinato insieme al team di designer dell’azienda bergamasca Zenucchi Arredamenti, aveva come preciso obiettivo la creazione di un’atmosfera armonica, frutto di un accostamento ricercato tra lo stile contemporaneo e un design vernacolare. Uno dei fili conduttori dell’intera progettazione è stato l’utilizzo della boiserie in modo assolutamente versatile: sia come semplice rivestimento delle pareti sia come elemento contenitivo.
La cucina come espressione di funzionalità e design
È questo il caso della cucina, celata dietro a una struttura divisoria realizzata da Zenucchi completamente su disegno. “La progettazione di questo ambiente è stata plasmata in base alle specifiche esigenze dei committenti di praticità e comfort.” spiega l’architetto Sciumè che inserisce un’isola centrale di Boffi con ante in alluminio dalle linee decise con rivisitazioni contemporanee.
Articolo pubblicato su Ville&Casali di Settembre 2019
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