Ristrutturare una villa nel verde del bosco

di Redazione Ville&Casali

Ristrutturare una villa

All’esterno, una loggia affacciata sul paesaggio; all’interno, il legno di un’unica quercia, che avvolge gli spazi.

Con questi ingredienti anche un’anonima villetta anni Sessanta può trasformarsi in una residenza originale e attenta all’ambiente.

Siamo nell’appennino pistoiese. Non il classico paesaggio toscano, amichevole e rassicurante, ma una natura che ha mantenuto tratti selvatici. È in questo contesto che lo studio milanese Hypnos, fondato dall’architetto Nicola Brembilla, ha curato la risistemazione radicale dell’edificio (270 metri quadrati).

La prima richiesta dei committenti era quella di espandere il balcone verso sud, che nella vecchia villa era molto sacrificato. Il progettista vi ha risposto osando un unico, essenziale gesto architettonico. È stata così prevista un’ampia loggia in legno lamellare di larice.

Questo elemento, tipico della tradizione toscana, ha fatto sì che ogni ambiente avesse la propria estensione verso l’esterno.

«È un filtro – spiega l’architetto Brembilla –, un diaframma fra l’intimità accogliente e la natura selvaggia di fuori».

La struttura, però, non cinge per intero l’edificio.

«La parte a nord resta nuda – prosegue il progettista – si crea così un gioco di contrasti fra l’architettura originaria, ben visibile nel suo intonaco bianco, e la loggia, elemento innovatore, con il legno al naturale e un effetto quasi da ‘capanna’ primitiva».

Se l’esterno è stato ampliato, è all’interno, tuttavia, che si sono concentrati gli interventi più rivoluzionari.

Va osservata, innanzitutto, la ridistribuzione degli spazi sui vari livelli.

Al piano terra i locali tecnici e i posti auto; al primo piano: l’ingresso, la zona giorno (ambienti ariosi, a doppia altezza, ottenuti demolendo una parte di soletta del sottotetto), lo studio, ma anche la camera da letto padronale.

Al secondo piano, sfruttando l’altra metà del sottotetto, sono state ricavate le camere per gli ospiti. La disposizione della casa è stata studiata per garantire un microclima interno ottimale.

Gli ambienti dedicati alla vita diurna sono stati orientati a sud (verso la vallata) e dotati di ampie finestre scorrevoli, che permettono di incamerare al meglio la luce solare.

Viceversa, la zona notte è collocata verso nord.

Per ristrutturare una villa ci vuole una quercia

È sufficiente affacciarsi nell’ingresso per notare un sapiente e raffinato studio prospettico.

Nel parquet, come nel controsoffitto, i listoni in legno di rovere sono stati disposti con le venature e i lati più lunghi affiancati alle pareti laterali, formando così linee parallele che convergono e accompagnano lo sguardo verso i punti più luminosi della casa.

La zona giorno è racchiusa in un unico ambiente rettangolare. Qui area pranzo e soggiorno si integrano perfettamente e la cucina è semi-schermata, con un divisorio dalla duplice funzione: da un lato una libreria essenziale e minimalista, dall’altro una parete attrezzata, nella cui parte centrale è stato posizionato il forno.

Sul lato opposto, è stato collocato il top e il piano cottura dai colori neutri. Davanti al lavello si apre una finestra (come a voler concedere un volo di fantasia a chi sta svolgendo i lavori di casa).

In tutti gli ambienti dominano le tonalità del legno.

In effetti ai rivestimenti interni è stata posta particolare cura: il tronco di un’unica quercia è stato sfogliato, fino a ricavarne 400 metri quadrati di tranciato.

L’impiallacciatura di rovere, così ricavata, è stata quindi distribuita ai diversi artigiani (dal parchettista al serramentista, al mobiliere), che hanno potuto lavorare in contemporanea, per un risultato di grande impatto estetico.

 

 

 

A cura di LORENZO MONTANARO e PAOLA ADDIS

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