Un rifugio tra i monti
Dopo circa 50 anni dalla sua realizzazione e senza mai essere interessato da alcuna opera di ammodernamento, quest’appartamento di circa 180 mq si trova ad essere completamente demolito per risorgere secondo uno schema funzionale più consono alle esigenze attuali dei proprietari, diventando un rifugio tra i monti.
Quest’ultimi conservano un forte legame affettivo con questa casa, dove hanno trascorso gli anni della loro infanzia e adolescenza, quando i genitori erano soliti trascorrervi le vacanze, sia estive che invernali.
Ogni angolo della casa e ogni arredo richiamava alla memoria aneddoti di giochi e momenti di calorosa vita familiare.
Il 2015 è stato l’anno della decisione: vendere o ristrutturare.
In un primo momento i clienti erano orientati semplicemente verso piccoli lavori di riparazione e il rifacimento della cucina ma, alla fine, siamo riusciti a fargli comprendere che, considerate le potenzialità dell’appartamento (posizione centrale, ottima esposizione a sud sulle Alpi e a ridosso del campo da golf) e la loro volontà di goderselo ancora per molti anni a venire, la migliore decisione sarebbe stata di intervenire in maniera drastica, a cominciare da tutte le installazioni impiantistiche.
Gli ambienti della casa sono stati completamente stravolti. È stata data grande importanza alla zona living, cercando di ottimizzare il più possibile la bellezza del panorama, liberando, di volta in volta, nuove prospettive sul paesaggio circostante.
Un rifugio montano con sapore bretone
C’è da dire inoltre che i proprietari vivono abitualmente in Bretagna, immersi nella natura, in un ranch con oltre 40 cavalli. La loro figlia più piccola, Charlotte, trascorre il suo tempo libero in simbiosi con questi animali, ricordando senza esitare il nome di ognuno di loro.
A questo punto non si poteva fare a meno di utilizzare questo tema come leitmotiv nell’aspetto creativo del lavoro.
Si è, così, fatto ricorso alla stampa digitale fatta direttamente sui pannelli di legno vecchio, per raffigurare scene di vita quotidiana, provenienti dalla tenuta in Bretagna. In questo modo sono state personalizzate una parete del soggiorno e quella della camera della piccola Charlotte.
Avendo avuto, come si suol dire, carta bianca in quasi tutte le scelte, l’architetto ha cercato di rifinire
le ambientazioni con materiali e tecniche che fossero proprie del suo studio e che, quindi, non risultassero un “dejà vu” nel panorama del design di montagna.
Quest’aspetto, oltre alle stampe di cui dicevamo, si ritrova anche nella boiserie in legno vecchio e metallo, nell’armadio-camino in finitura metallo invecchiato e nei rivestimenti in resina colata contenenti vere e proprie foglie, sia in versione estiva che autunnale.
Davvero unico risulta anche il bagno di Charlotte, dove è stato prima realizzato un disegno naif a mano libera che poi è stato trasferito in un ”mosaico digitale” che riveste le quattro pareti.
Partito da un labirintico groviglio di camere e camerette, il progettista è riuscito ad ottenere un impianto molto razionale nella funzionalità (grande zona living, toilette per gli ospiti e quattro camere con sala da bagno indipendente) ma al contempo ricco di contenuti emozionali.
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