Nuova vita per la masseria
Nella campagna salentina, in provincia di Lecce, riqualificata la Tenuta San’Elia, anche come “un luogo magico”
L’architetto Gabriella Stefanelli si è occupata del progetto di recupero della Tenuta Sant’Elia. Un’antica masseria nelle campagne salentine tra Castiglione d’Otranto e Depressa in provincia di Lecce. L’edificio che si trova in aperta campagna e al di fuori dal centro abitato è collocato sul punto più alto del paese di Castiglione d’Otranto. La costruzione, realizzata in pietra calcarea locale, ha al suo interno diversi ambienti impreziositi da volte a stella e a botte, inoltre sono presenti elementi antichi tra cui alcune “pile” (vecchi lavatoi) in pietra leccese, dei camini e un’interessante aia “incastonata” in un romantico scrigno naturale. L’area verde circostante è parte integrante della struttura ed è stata anch’essa oggetto di un lavoro di riqualificazione. Al centro del progetto è stato messo il rispetto del territorio, in particolare della ricca e variegata vegetazione di macchia mediterranea che caratterizza l’area. La realizzazione degli spazi verdi è stata affidata a dei professionisti specializzati (il Vivaio Rosa del Deserto) che hanno lavorato nel totale rispetto delle specificità del luogo. Un intervento di restauro e risanamento conservativo ha completamente reso funzionale l’edificio principale.
Al centro è stata messa la conservazione dei caratteri esistenti, ma anche il recupero degli ambienti e delle aree degradate, il tutto finalizzato a una rimodulazione, in chiave attuale, dei locali per renderli idonei alla nuova destinazione d’uso. L’intero impianto è oggi una struttura ricettiva con sala ricevimenti. Tra i vari ambienti riqualificati c’è senza dubbio il chiostro, i proprietari desideravano che all’interno della grande struttura ci fosse un “luogo magico”, uno spazio accogliente, in cui natura e costruito si completassero nel segno dell’armonia. Si è così pensato di realizzare una copertura metallica trasparente con cielo a vista. La struttura, i cui lavori sono stati curati da un’azienda locale (Sprech), garantisce la protezione dal sole e dagli agenti atmosferici e allo stesso tempo, grazie a pergole retrattili, permette un’ottima areazione e di godere del panorama. Il risultato finale è stato un progetto ben riuscito nato in primis dalla fiducia che il committente ha avuto nell’architetto, ma anche frutto di un lavoro di squadra – l’architetto Stefanelli si è avvalsa della collaborazione al dell’ingegnere Guido Scarpello e dello Studio Tecnico dei geometri Francesca Merola e Donato Pino –. L’intera opera realizzata in (soli) sei mesi di tempo, grazie al lavoro costante e continuo di professionisti qualificati, ha portato alla piena soddisfazione dei committenti, entusiasti nel vedere realizzato più di quello che avevano immaginato.
Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2023
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