L’architettura delle radici

di Redazione Ville&Casali

L’architettura delle radici
Le meravigliose architetture tradizionali pugliesi vestite di calce bianca e con i tetti in pietra

Le tradizionali costruzioni pugliesi fatte di pietra e di luminoso candore rivivono in un nuovo ridisegno funzionale, studiato per mantenere una continuità storica

L’ architetto Azzurra Garzone si è occupata del restauro di due complessi di trulli nelle campagne della Valle d’Itria. Una zona della Puglia caratterizzata da imponenti distese di ulivi e costellata da affascinanti borghi in calce bianca. Nota anche come la Valle dei Trulli, la Valle D’Itria si estende tra le province di Bari, Brindisi e Taranto e comprende famosi comuni fra cui le rinomate Alberobello, Cisternino, Locorotondo, San Vito dei Normanni e la famosa Ostuni. Nell’intervento l’architetto, che si è occupata anche della direzione lavori, ha fin da subito avuto come focus la completa ristrutturazione degli antichi trulli in maniera filologica. La progettista ha personalmente seguito le maestranze che in questo intervento hanno lavorato secondo le procedure di un tempo. L’intento, che ha perfettamente rispettato l’architettura tradizionale, è stato studiato, per entrambi i complessi, per restare il più possibile fedele, sia nelle fabbriche sia nei materiali utilizzati, alle tecniche tradizionali.

L’architettura delle radici
Una splendida vista della campagna godibile dal grande patio collegato alla cucina da un’ampia vetrata

Il primo complesso di trulli partiva da dei veri e propri ruderi. Su questo è stato eseguito uno studio minuzioso dell’impianto originale e su come annettere l’espansione. L’ampia zona voltata in pietra originale è stata restaurata e destinata al salone. La stessa, con il grande camino in pietra, è diventata il fulcro della struttura dalla quale si accede alla zona notte e alla cucina. Quest’ultima è parte dell’espansione ed è anch’essa voltata in pietra. Dalla cucina, attraverso una grande vetrata, si accede al patio e all’area esterna. All’esterno, la piscina è stata volutamente collocata a distanza dal complesso dei trulli con la volontà di realizzarla in una posizione il più possibile verde e quindi adiacente all’area boschiva.

Addizione di bianco

Il progetto del secondo complesso di trulli con lamie (le tradizionali coperture a volta, presenti soprattutto nelle costruzioni rustiche dell’Italia meridionale) è nato partendo dallo studio dell’impianto originale che si presentava fortemente degradato e disomogeneo. La struttura del (ri)progetto è costituita da un gruppo di trulli e da tre ampie lamie che si schiudono su un giardino privato, con un grande albero di carrubo centrale. All’interno del complesso, che si apre verso la meravigliosa campagna circostante, è stata progettata la piscina e il patio che si inseriscono nella struttura a livello della quota più alta del terreno con lo scopo preciso di ottenere la migliore vista sui trulli. Le superfici interne sono state dipinte con più strati di calce, al fine di ottenere una parete non a piombo, ma irregolare. Per i bagni, trattati con grassello di calce, l’architetto ha pensato di recuperare alcuni pezzi originali come delle preziose e affascinanti vasche in pietra. Nel complesso generale i trulli si presentano oggi come la migliore espressione (attualizzata) di quello che erano in origine.

Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2022

Continua a leggere sulla rivista digitale

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti