Creare un giardino, un regno colorato di relax
“Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica…” così ricorda Johann Wolfgang von Goethe nel 1787 la vista dei templi di uno dei siti più rappresentativi dell’antichità, Paestum.
Furono numerosi i poeti e gli scrittori che suscitarono l’interesse e la curiosità per questo luogo, facendolo diventare in breve tempo tappa del cosiddetto Grand Tour, un viaggio di istruzione nei paesi europei intrapreso dai rampolli della case aristocratiche, che aveva come ne la formazione culturale dei giovani gentiluomini.
A soli 100 km da Napoli e 50 da Salerno, rappresenta il terzo centro archeologico campano dopo Pompei ed Ercolano ed è stato classificato dall’Unesco nel 1998 Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Questo suggestivo panorama ha certamente influenzato una coppia napoletana che ha deciso di acquistare, nelle immediate vicinanze del sito, una villa con 10.800 mq di terreno incolto e affidarne la progettazione a una paesaggista di grande esperienza: Luigina Giordani.
Da sempre impegnata in elaborazioni di spazi verdi nel centro Italia, con il suo studio di architettura del paesaggio nelle Marche, ha accolto la nuova sfida proposta in un territorio sospeso tra terra e mare.
“I committenti non mi hanno imposto particolari vincoli, se non l’esclusione delle palme dal progetto. Mi hanno lasciato piena libertà nel disegno dello spazio”, spiega la progettista che aggiunge, “Il terreno si presentava totalmente pianeggiante e qua e là vi erano già piantati alberi di limone e alcuni alberelli di tamerici, disposti senza alcuna logica”.
L’obiettivo principale era, quindi, vista la morfologia del terreno e le sue grandi dimensioni, riuscire a creare un piccolo regno, colorato dalle molte fioriture, che si trasformasse continuamente, con lievi cambi di quota e ambienti funzionali diversi.
Creare un giardino e i suoi percorsi
Aree relax, zone coperte e di riflessione hanno dato vita, così, a una serie di incantevoli “stanze”, ciascuna con un differente carattere.
Zone collegate tra loro da invitanti percorsi, dedicati ai più curiosi.
Le prime, adiacenti all’abitazione, sono riservate alla convivialità e all’accoglienza di amici: una zona living corredata di tavoli e sedute e un’area pranzo arricchita da un gazebo in castagno su cui si arrampicano piante di Kiwi e la Bignonia ricasoliana, rampicante sempreverde con delicati fiori rosa e dal grande impatto scenografico.
Percorrendo, poi, il vicino vialetto in ghiaia, si giunge ad un eden profumato e meticolosamente studiato, che sprigiona una forte alchimia tra rigore ed esuberanza. L’orto- giardino, infatti, è caratterizzato da alti cassoni in corten che movimentano lo spazio, e da due piccoli gazebi in castagno simmetrici che permettono di sostare al riparo ammirando gli scorci più belli, realizzati grazie al supporto dei Vivai Manfrica.
Oltre l’orto, abbassato di 80 cm, si apre un paesaggio che assomiglia più a un quadro da ammirare: una distesa di limoni e agrumi disposti in filari, abbinati a profumate lavande e a una piccola pianta erbacea perenne, l’Erigeron Karvinskianus.
“Sono dovuta intervenire per raccordare gli agrumi esistenti a tratti disordinati, con altre specie di diversa altezza” spiega ancora Luigina Giordani, che ricorda come sia importante, in un “giardino da vivere”, ottenere una spiccata coesistenza di diverse varietà e quindi una forte biodiversità. Ulivi, lecci, mandorli e chi sono solo alcuni degli alberi presenti.
Abbandonata la geometria tipica del giardino all’italiana, ci si trova immersi nella spontaneità della natura.
Bordure sinuose e miste accompagnano la permanenza in questo angolo di giardino, in cui i percorsi costruiti si diradano e le armonie delle forme si enfatizzano. Una sintesi perfetta di naturalezza, artificiosità, semplicità e raffinatezza.
A cura di ELEONORA BOSCO
Foto di LUIGINA GIORDANI
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