Chalet chic ad alta quota
Dopo aver trascorso molte vacanze invernali per sciare in un bellissimo villaggio di nome Bellwald in Svizzera, la signora Maaike e suo marito, entrambi olandesi, con tre figli, hanno deciso di costruire il proprio chalet. “Da tempo desideravamo un bel camino”, sorride la signora Maaike, “l’appartamento che prendevamo in affitto ne era sprovvisto! Siamo venuti qui per otto anni per sciare e per passeggiare e abbiamo trascorso il Natale con la famiglia e gli amici. Dopo tutto questo tempo abbiamo sentito la necessità di avere qualcosa di nostra proprietà”. “Così abbiamo cominciato a fare un progetto, con l’architetto Floor de Voogt (www.floordevoogt.nl)”, continua la signora Maaike, “di cui eravamo diventati amici dopo aver ristrutturato la nostra casa in Olanda. I genitori dell’architetto avevano uno chalet a Bellwald e così siamo arrivati qui!”
Lo chalet con la vista mozzafiato
L’architetto Floor aveva progettato per i genitori un nuovo chalet e con generosità lo ha offerto anche ai nuovi amici. “Da allora tutto è andato alla svelta: a gennaio mio marito ed io”, racconta la signora olandese, “siamo andati in Svizzera per comprare un lotto di terreno, a marzo avevamo il permesso di costruzione e a maggio i lavori sono iniziati, così che a Natale abbiamo potuto accendere le candele”.
Lo chalet è situato su una collina, su un lotto di 1000 mq. con una vista superba sulle montagne. Tradizionalmente gli chalet in questa regione hanno due ingressi: uno chic ed uno denominato “skiraum”, cioè l’ingresso cui si accede dopo aver sciato o andati a passeggio dove si lasciano gli attrezzi da sci o l’equipaggiamento per l’outdoor. Ciò di cui avevamo veramente bisogno era lo skiraum”, spiega la signora Maaike. “È situato nel piano terra ed è costruito in cemento. Accanto allo skiraum c’è la sala d’ingresso da cui si accede a sette stanze: due bagni, una sauna e quattro camere da letto. Una scala porta al primo piano con un approdo, un grazioso soggiorno arredato con il camino desiderato e una bellissima cucina.”
Arrivando in questo posto privilegiato della casa si gode una vista mozzafiato sulle montagne, che sembrano apparire da uno schermo a grande visione, grazie a una finestra che va quasi da una parete all’altra e dal pavimento al tetto.
Largo alla vista
“Per tradizione”, racconta ancora la padrona di casa, “gli chalet svizzeri hanno piccole finestre, semplicemente perché altrimenti ci sarebbe troppo freddo dentro casa. Fortunatamente ora esiste il vetro isolante! Sarebbe un gran peccato se non si potesse godere questo scenario bellissimo, che rassomiglia a un dipinto. Quando stavamo lavorando sugli interni un amico ci consigliò: ‘tu ami cucinare, assicurati che la cucina sia realizzata nel posto con la vista migliore’.
E cosi abbiamo fatto. Talvolta stiamo vicino al camino per leggere un libro. Ma la maggior parte del tempo lo trascorriamo in cucina, l’ambiente in cui viviamo”. Il soffitto della cucina arriva al tetto dello chalet e dà un grande senso di spazio. Per trarre vantaggio di questa altezza considerevole e nel contempo creare più intimità, è stato costruito un mezzanino. “I ragazzi preferiscono stare qui, per guardare la tv o gironzolano intorno agli adulti mentre assaggiano un bicchiere di ottimo vino del territorio!” , dice la padrona di casa. Accanto al mezzanino, con l’ingresso dalla cucina, ci sono il soggiorno e il salone.
Architettura e Feng Shui
Nel decidere il progetto della sua casa, la signora Maaike ha chiesto aiuto a un’esperta di Feng Shui – una filosofia milleniaria cinese che si preoccupa di creare un flusso perfetto di energia dentro la casa, in modo da farla diventare un luogo salutare e felice.
“Per esempio ci ha suggerito l’angolo del lotto dove avrebbe dovuto sorgere l’immobile e dove avrebbe dovuto essere collocata ogni stanza da letto”, spiega la signora olandese. “Così non abbiamo dovuto discutere su questo argomento!”. L’esperta in Feng Shui, Angela Morton (angela@feng-shui-innovations. com) ha suggerito i colori da utilizzare nelle camere da letto: tonalità calde per i padroni di casa, color acqua per il loro figlio…che la signora Maaike ha esteso con armonia agli accessori, dalle testate del letto alle coperte.
Energia e solidità strutturali
Grandi finestre, intelaiature di ferro e una balconata in acciaio inossidabile aggiungono un tocco di modernità alla struttura in legno dello chalet.
La stessa cosa vale per i materiali usati all’interno, come le piastrelle per i pavimenti di ardesia dell’Himalaya, i mosaici in onice del Medio Oriente usati nei bagni e i mosaici di marmo utilizzati in cucina.
“La casa è destinata anche all’affitto e quindi deve essere robusta e solida, ma naturalmente pure accogliente.
Utilizzando questi materiali lo chalet è immediatamente diventato intimo. Le piastrelle di ardesia danno una sensazione più vibrante di quelle in ceramica e il mosaico di onice splende di più di quello di vetro. Utilizzando le stesse mattonelle in tutta la casa, anche nei bagni e perfino in terrazza, la signora Maaike ha creato un’armonia di pace e di tranquillità.
Tocchi di classe e colori naturali
I colori naturali sono stati scelti ispirandosi alle montagne circostanti: le mattonelle dei pavimenti e i mosaici di marmo hanno un tocco di verde, le intelaiature di ferro sono state dipinte in verde…”Così facendo il mondo esterno è entrato in casa”, dicono i proprietari. Un mondo abbastanza “montagnoso”, come le pietre naturali delle pareti intorno al camino, come se il camino fosse stato scolpito nella roccia. A parte due armadietti antichi appartenuti al suocero del marito della signora Maaike, tutti i mobili dello chalet sono stati acquistati nuovi. Sono confortevoli e robusti, appaiono di lusso e “a prova di graffio”. Grandi lampadari pendenti sopra il tavolo da pranzo aggiungono un tocco industriale, mentre alcune sedie, sgabelli e accessori provenienti dall’India conferiscono un’atmosfera etnica, che si armonizza sorprendentemente bene. Gli accessori in turchese come il servizio di bicchieri, i piatti e i plaid conferiscono una nota di allegria alla palette di colori utilizzati, che va dal caldo marrone al grigio e al verde. “Ho scelto semplicemente dei colori più scuri perché ritengo che si adattino meglio a un clima piuttosto freddo e perché sono pratici”, spiega la signora Maaike, “ non sono il tipo che va in giro con un panno per la polvere tutti i giorni!”. Lo chalet si chiama “Zigi Zagi”. E ciò che che gridano gli svizzeri quando sciano: “Zigi Zagi hoi hoi hoi!”
Testo di GERALDINE NESBITT
Foto di KRISTA KELTANEN (FEATURES&MORE)
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