Casa in legno: rustica luminosità
“In questo voluto “silenzio”, desideravo che l’elemento forte, quello con una “voce” tutta sua, fosse la base su cui letteralmente tutto si regge, cioè il pavimento.”
È sufficiente questa indicazione per rivelare l’intima essenza di tutto un edificio. Chi parla è l’interior designer Marco Sbalchiero che, nello splendido paesaggio dei colli vicentini, ha realizzato la sua abitazione con annesso studio.
Il progetto – che per la parte normativa ha visto la collaborazione dell’architetto Roberto Bassan – poggia su due pilastri concettuali: l’attenzione alla sostenibilità e la ricerca di un ambiente sobrio, in linea con l’anima “rustica” del luogo.
Le due esigenze trovano nel legno il loro pieno compimento.
Ad eccezione del seminterrato (che ha la funzione di contenimento del pendio), l’intero fabbricato è realizzato con questo materiale naturale, assemblato secondo un sistema brevettato in Germania.
Il ruolo del protagonista spetta al rovere, di qualità particolarmente pregiata. Si tratta, infatti, di un legno Fiemme 3000, scelto nell’essenza Platino della serie Boschi di Fiemme.
Casa in legno: sobrietà e sostenibilità
“Con il suo biancore, questa nuance riprende e interpreta la radianza luminosa dell’insieme,” precisa l’interior designer. “Per conferirgli un “suono”, che volevo fosse “rustico” pur in un contesto moderno, ho optato per la scelta “variegato” e con la lavorazione spazzolata, con le sue scabrosità e l’evidenza del lavoro manuale.”
Dal punto di vista degli spazi, l’edificio, di 400 metri quadrati, si articola in due volumi su quote successive, collegati fra loro, ma pensati per essere anche completamente indipendenti.
Al piano inferiore c’è lo studio, introdotto da una grande superficie vetrata. Comprende, fra l’altro, una piccola sala cinema.
Al piano superiore, trovano posto le due camere da letto, i servizi con sala termale, la zona giorno aperta sul suo patio esterno.
Ogni spazio presenta un coerente stile minimalista: nessun orpello, grandi aperture vetrate, pareti nude e colori neutri. La strategia costruttiva rivela una spiccata sensibilità ambientale.
Il tetto in alluminio ospita l’impianto fotovoltaico. La climatizzazione sfrutta i princìpi della geotermia, ma senza ricorrere a installazioni complesse: 50 metri di tubature scendono a una profondità di appena due metri nel terreno, consentendo di sfruttare la temperatura costante che vi si incontra (circa 18 gradi).
È anche grazie a questi accorgimenti che l’edificio è inserito in classe energetica A+.
A cura di LORENZO MONTANARO
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