Ristrutturare il bagno: praticità e prospettiva
Può capitare che nel corso dei lavori per riportare a nuova vita un antico casale, una cascina o una vecchia villa, si voglia decidere di ristrutturare il bagno. Questa scelta si impone con forza quando i lavori coinvolgono un edificio datato, magari costruito secondo criteri di parecchi anni fa. In particolare, se la ristrutturazione viene fatta nell’ottica di dare un nuovo respiro a una casa da adattare a bed & breakfast – come può capitare tenendo d’occhio le nostre occasioni – allora la necessità diventa quella di ottenere la massima fruizione di spazi.
Ristrutturare un bagno: da angusto a pratico ma bello
Nel caso che presentiamo, l’esigenza era di rendere pratici e agili spazi esigui di un bagno per B&B. Bisognava quindi avere un alto livello di comfort e inserendo una doccia agevole, un lavabo funzionale e un set di sanitari.
Due piani di lavoro
La chiave per ristrutturare il bagno in questo caso è da cercarsi nelle dimensioni ridotte dei vani. Questo porta ad agire solo a “livello funzionale e compositivo”, con rischio di ottenere un ambiente piccolo, che gli ospiti percepiscano poi come angusto, proprio il contrario del desiderio di partenza.
Per evitare questo rischio, la soluzione è duplice e agisce sul versante compositivo e su quello visuale.
- Dal punto di vista della composizione, l’idea è stata quella di disporre lungo la parete più lunga doccia e sanitari, in dialogo ideale opposto al lavello. Questa disposizione permette di ottenere una configurazione confortevole, pur diversificando le aree.
- Sul piano visivo, invece, al fine di ingrandire sensorialmente lo spazio, si è intervenuti attraverso la continuità materica delle superfici: il piatto doccia in continuum con la pavimentazione, il box doccia minimale, senza montanti, così come i sanitari sospesi (più facili per le pulizie), concorrono ad allargare virtualmente lo spazio.
Per le superfici, la scelta è ricaduta su rivestimenti di origine naturale e minerale, con finiture a cere naturali caratterizzate da spessori minimi. Queste superfici, resistenti all’abrasione, oltre ad essere piacevoli alla vista e al tatto, sono facili da curare e pulire con prodotti non aggressivi. Ulteriori accortezze compositive, atte ad ampliare sensorialmente lo spazio, sono lo specchio a tutta altezza dietro al lavello, l’utilizzo di colori chiari e lo studio attento dell’illuminazione.
A cura di Massimo Tiberio – architetto e presidente dell’IG PassivHaus Piemonte e Valle d’Aosta
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