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La casa norvegese a Ortigia

di Redazione Ville&Casali

Una casa norvegese a Ortigia

Devo ammettere che la nostra storia d’amore con Ortigia ha avuto tre fasi”, spiega a Ville&Casali la signora Mette Ragnvald, architetto norvegese che qualche anno fa ha comprato casa nell’isola. “La prima volta che siamo arrivati a Siracusa era di notte. L’autista superò ponte umbertino e i nostri cuori cominciarono a battere. e poi la meraviglia: ma dove ci troviamo? Alcuni amici ci avevano prestato un appartamento all’ultimo piano di un palazzo al centro con una grande vista. Una luce pacata illuminava dei magnifici palazzi antichi”.

I templi, l’architettura romana, normanna, barocca, che risalgono a 2500 anni fa… Sembrava una corsa a ostacoli nella storia dell’architettura”, racconta la signora Mette. “Da allora abbiamo passeggiato sulle strade di Ortigia senza mai stancarci della topografia della città greca. Ma ci siamo sempre interrogati sulla storia delle città italiane e il loro moderno modo di vivere. Il nostro appartamento, molto silenzioso, nel cuore di Ortigia, accanto alla chiesa di San Giuseppe, contiene questi ingredienti. Posizionata all’ultimo piano di un immobile costruito nel 1734 la nostra casa è tornata a vivere nel 1985 (grazie alla ristrutturazione degli spazi operata dall’architetto Manuel Giliberti). La decorazione e l’arredamento sono stati invece curati da noi”. La signora Mette è, d’altra parte, un bravo architetto che vive e lavora a Lillehammer, il famoso villaggio di montagna, dove si sono svolti le Olimpiadi invernali del 1994.

L’appartamento consiste in un grande soggiorno e in un soppalco (il tetto è alto 5,3 metri) che consente un facile accesso a tre camere da letto e alla terrazza sul tetto, dove i coniugi Ragnvald amano trascorrere le ore più fresche della serata e ammirare il mare di Levante e la nuova città di Siracusa. “Quando abbiamo arredato la casa”, continua la signora Mette, “abbiamo voluto imprimerle un’impronta scandinava. La semplicità del nostro stile architettonico naturalmente ci piace…”. I colori scelti per l’appartamento sono soltanto due, più il grigio. Tutti i muri ed il tetto sono stati dipinti in colore turchese chiaro. Le finestre, le porte, le scale sono dipinte in colore sabbia chiaro. La terrazza sarà dipinta con lo stesso colore. I pavimenti di rovere sono stati carteggiati e trattati con un misto di olio e calce. Un’ebanista locale, Alessia Genovese, ha realizzato dei grandi tavoli e un cassettone per la cucina.

L’ebanista ci ha venduto”, aggiunge l’architetto norvegese, “alcuni mobili antichi. Questi tavoli, così ampi, sono la base della nostra vita sociale”. Gli oggetti di design e le lampade molto graziose sono di ambiente. Vasi, bicchieri, porcellane e stoviglie di boncordo. “Avremmo voluto dei letti siciliani, ma erano troppo duri e troppo piccoli per noi, così siamo finiti da Ikea”, ricorda ancora la simpatica signora norvegese. “Ora la sfida è di mantenere la casa ‘nuda’ e semplice. Per noi il lusso è essere circondati dalla luce, dall’aria e dallo stretto necessario degli oggetti. La terza fase della nostra storia di amore in Ortigia è rappresentata dai nuovi amici“.

L’acquisto della casa è stato festeggiato con l’agente immobiliare, Giuseppe Giliberti, ed un simpatico gruppo di amici ortigiani. “Due mesi dopo siamo stati invitati con sessanta siciliani a celebrare l’anno nuovo. Siamo rimasti impressionati dalla generosità, gentilezza e modi di accoglienza”, conclude l’architetto norvegese. “Ora per tenere tutti questi nuovi e simpatici amici abbiamo deciso di cucinare qualcosa di straordinario, invitandoli spesso nella nostra bella casa di Ortigia. Il nostro desiderio futuro è di far diventare questa seconda casa un posto di incontro tra i nostri amici norvegesi, inglesi ed italiani”.

Una casa vissuta molti mesi dell’anno ed utilizzata come base per visitare la Sicilia.

testo di Enrico Morelli
foto di Corrado Bonomo

© Riproduzione riservata.

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