Idee per arredare: bianco per lo sguardo
Un uso attento della luce e del colore in fase di costruzione, progettazione o ristrutturazione permette di far risaltare l’ariosità degli spazi e lo slancio dei volumi aperti, anche quando questo significa impiegare il bianco nelle sue diverse declinazioni materiali e immateriali.
Ampi spazi bianchi, dettagli, elementi architettonici o di arredo con questo “super-colore” – il bianco, ricordiamolo, è dato in ottica dalla somma di tutti i colori dello spettro – possono portare ariosità, favorire un’atmosfera rilassata o concentrare l’attenzione su un dettaglio.
Molti metodi, molte idee per arredare
Il metodo più tradizionale per impiegare il bianco è quello di creare vasti spazi luminosi, tinteggiati, dove il colore riprende quindi la luminosità e suggerisce distanze e ampiezze che diventano “palcoscenici” su cui l’occhio coglie i dettagli colorati che vi poniamo. Da questo deriva il metodo di usare il colore bianco in modo “complementare” ad altri colori, dove quindi il contrasto tra un divano rosso e una parete bianca, per esempio, caratterizza una stanza e suggerisce sensazioni relative al oggetto evidenziato: riposo, divertimento, comodità, energia, ecc. L’inserimento di dettagli bianchi, invece, siano tendaggi e tessuti o una colonna di marmo, dividono e separano flussi cromatici, portando un ambiente a fluire nel successivo. Vediamo ora alcuni casi di uso magistrale del bianco.
La complessa semplicità a Ragusa
In questo palazzo ottocentesco del Ragusano, gli architetti Gaetano Manganello e Carmelo Tumino, dello studio Architrend Architecture hanno interamente ristrutturato e riadattato lo spazio secondo una filosofia che porta ad analizzare i progetti nella loro complessità e nelle loro sfaccettature, per una progettazione semplice, ma estremamente curata.”
Le tonalità più diffuse all’interno dell’arredamento sono tenui e luminose, tra il bianco prevalente, intervallato da qualche tono di colore delle opere d’arte. La luce naturale è ben valorizzata e crea un’atmosfera elegante, filosofia alla base del progetto. L’amore per l’arte da parte di chi ci abita si legge in ogni angolo. Gli spazi sembrano fluire l’uno nell’altro in un design lineare e pulito: la zona living si articola elegantemente in un contesto ben pensato. Un’apparente semplicità progettuale, esempio di pulizia e ricerca del dettaglio, che gli architetti hanno saputo tradurre in uno spazio contemporaneo che mantiene un’inconfondibile sensazione di casa.
Un albergo medievale ristrutturato
Nel restauro di questo albergo medievale il bianco è stato usato per dividere aree cromatiche e locali, ma anche per evidenziare. Si tratta dell’Hotel Villa Casagrande, per metà palazzo e per metà villa, fu costruito da Ser Ristoro, notaio fiorentino, nel 1392, a Figline Valdarno. La Villa nel suo patrimonio artistico, risanata e restaurata quasi interamente grazie allo sforzo ed all’opera degli attuali proprietari, il dott. Cesare Luccioli prima e dalla figlia, l’imprenditrice Claudia Luccioli, oggi accoglie uno splendido albergo, la sede di una fattoria, dove vengono prodotti vino Chianti e olio di oliva, un museo della cultura contadina annesso all’antica cantina e un ristorante immerso nella suggestiva atmosfera del chiostro e dello splendido giardino all’italiana.
Architravi, stipiti, colonne, ma anche sentieri chiari contro il lussureggiante verde dei giardini. Qui il bianco accoglie lo sguardo e lo conduce lungo prospettive eleganti. Immobilizza l’occhio su un dettaglio, arresta l’attenzione e la fa rimbalzare, la tiene viva. La pavimentazione della hall, per esempio, è realizzata in travertino chiaro e marmo Guatemala che ricorda gli storici colori bianco e verde della tradizione toscana. Anche le stanze rimandano al passato con l’inserimento di materiali e arredi canonici toscani.
Marmo e lino per una villa elegante
Restaurare una villa dei primi del Novecento è sempre un progetto di grande prestigio, che suscita l’idea di raffinata eleganza. Questo aumenta, quando la location è sul Lago di Garda. In questa zona l’architetto Carlo Ceresoli ha curato il progetto di restauro di una villa, di cui è stata completamente ridistribuita la fruibilità, sia interna che esterna: ciò è tanto più importante, in quanto l’edificio è situato proprio vicino al Vittoriale di Gardone Riviera. Il bianco è usato per rafforzare la raffinatezza, il lusso, l’eleganza di ambienti ed arredi. E il marmo e il lino sono i materiali scelti per farlo.
“Per esaltare l’opulenza”, dice Ceresoli”, “mi sono affidato all’oggettistica, con una commistione di stili, tra antico e moderno”. Ecco, allora, che nella sala tv fa bella mostra di sé un camino d’epoca Luigi XIV in marmo bianco di Carrara, inserito su una boiserie in legno laccato di colore bianco perla con modanatura a caneté, disegnata dall’architetto Ceresoli. I divani, dai toni neutri, sono stati realizzati su disegno con tessuto bianco caneté di Z&R, con braccioli in tessuto Le Manach, mentre alle pareti si possono ammirare alcune fotografie dell’artista francese Bernard Faucon. Gusto classico ed elegante per il padronale, realizzato con pavimento in marmo imperador Brown e boiserie in legno laccato bianco. L’esterno della proprietà riprende il gusto originale dell’epoca, cui è stato aggiunto un portico filtrato da tende in garza di lino, come una sorta di leggerissima quinta discreta, affacciata sulla piscina.
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