Guillaumier: Ecco come sarà la casa del futuro
Maltese di origine, Gordon Guillaumier ha fondato il suo studio a Milano nel 2002: un atelier poliedrico che ha come focus il design di prodotto e degli interni. Guillaumier si occupa anche di consulenza in veste di art director.
Vanta collaborazioni a livello internazionale tra cui: Alf Da Frè, Azzurra, Ceramiche Piemme, Lema, Minotti, Roda, Tacchini, Varaschin, Arketipo e Kronos Ceramiche, per citarne alcune.
Lo stile di Gordon Guillaumier è un mix di classicità ed eleganza, con un tocco armonioso e, spesso, minimalista.
La sobrietà e riservatezza caratteriale di Guillaumier emerge, con delicatezza, in tutti i suoi lavori.
«L’ispirazione origina da molteplici fonti: ogni cosa intorno a noi ci trasmette una vibrazione: camminando in una città, visitando una mostra, leggendo un libro, partecipando a una riunione in brainstorming, la creatività è ovunque!»
Gordon Guillaumier
Un mestiere, quello del designer, certamente non facile. Guillaumier aggiunge:
«Penso che l’obiettivo da perseguire al giorno d’oggi per un creativo sia quello di essere disposto a mettersi costantemente in discussione, per stare al passo coi tempi. La prima grande sfida è stata inseguire il sogno di fare questo lavoro…e continuare a divertirmi, grazie a tutti gli stimoli che mi fornisce. Poi, ho la fortuna di lavorare non solo su progetti di design, ma anche di architettura, nonostante io non sia architetto. E questo non fa che accrescere la mia sete di creatività!»
Gordon Guillaumier
Come sarà il futuro?
«È una costante mutazione; tuttavia vedo una contaminazione culturale e stilistica fra presente e passato, dove ognuno esprime la volontà di elaborare i propri codici per personalizzare il proprio ambiente. Credo che ci sarà sempre più attenzione a scelte sostenibili nell’arredo.»
Gordon Guillaumier
Guillaumier porta nel cuore, come esempio progettuale, Villa Malaparte, capolavoro caprese dell’architettura moderna, straordinario esempio di integrazione tra modernità razionalista e ambiente naturale.
E conclude:
«Immagino la mia casa del futuro come una negazione del concetto di accumulo e consumo ossessivo, arredata con pochi pezzi di design e arte di qualità che resiste nel tempo.»
Gordon Guillaumier
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