Charme nelle Marche
La porta della casa padronale si apre e, davanti agli occhi, tanti oggetti d’altri tempi, scandiscono pesi e misure di un’alcova nelle Marche dove il vintage e i materiali di recupero dettano legge.
Un fienile, una casa colonica e un magazzino per gli attrezzi agricoli trasformati in una corte, dove il gusto degli arredi e il panorama mozzafiato fanno la parte del protagonista. Questo e molto di più risponde al nome di Corte del Gusto, elegante country house nell’entroterra marchigiano. Cinque anni di lavoro, un utilizzo attento di materiali da recupero e una cura al dettaglio sia negli interni in legno che negli esterni in pietra, fanno del complesso una vera perla di gusto e sensibilità artistica in pieno stile vintage.
Completamente ristrutturato da cima a fondo, dai tre casolari originari sono stati ricavati sette appartamenti e una bellissima piscina a sfioro. Il tutto unito da un comun denominatore: il buon gusto nel recupero dei materiali.
L’elegante complesso a pochi chilometri dalla cittadina di Arcevia, vicino alle famose grotte di Frasassi e all’elegante Fabriano, è distante dal mare di Senigallia solo 40 km e poco più di un’ora di macchina dalla riviera del Conero. Posizione strategica per piccole e grandi vacanze, soggiorni mordi e fuggi e periodi di relax meritato. La Corte del Gusto è una delle nuove resort house fiore all’occhiello della bellissima regione Marche.
La porta della casa padronale si apre e, davanti agli occhi, il tavolo ricavato dai listelli di legno dell’antico parquet, l’affettatrice di casa Berkel originale del 1921 e il frigorifero rosso Fiat, degli anni ’50, scandiscono pesi e misure di un’alcova dove il vintage e i materiali di recupero dettano legge. Pentole, utensili e ceste di paglia recuperate dalle vecchie soffitte di famiglia rendono l’ambiente cucina molto accogliente, in perfetto stile country.
Il rigore e l’attenzione al particolare da parte dei proprietari, appassionati della buona tavola e con un gusto unico per gli oggetti di recupero, fanno della casa un vero gioiello di stile e originalità indiscusse. I materiali usati per gli arredi interni, dal parquet alle vecchie travi del soffitto recuperate dagli alberi secolari dell’entroterra marchigiano, scandiscono la storia della famiglia: gli oggetti appartenuti ad altre generazioni, le valigie dei viaggi dei nonni poste accanto alle ceste di vimini ed ai vecchi fiaschi di Chianti.
Le sedie smaltate con colori insoliti e un vecchio registratore di cassa giallo ocra appartenuto al negozio di famiglia, formano una giostra di colori che si apre nel salone con un enorme camino centrale, contornato da antiche mattonelle di Vietri. Sul lato opposto, il soppalco-libreria si affaccia sul salotto e termina con una scala studiata e disegnata ad hoc che sovrasta un mobile formato da due cassettiere che contengono i caratteri mobili provenienti dalla vecchia tipografia di famiglia. La tradizione che si rinnova in maniera insolita, dunque, cambiando ambiente ma conservando una forte connotazione volta al recupero.
Le quattro camere da letto poste ai lati del salone centrale sono un ambiente unico in cui legni e pietra caratterizzano la zona letto e quella del bagno, divise da un originalissimo separè in pietra e un mosaico di marmi sui lavabo recuperati da vecchie fontane dell’hinterland capitolino. Le cornici degli specchi in legno e le porte con mosaico intarsiato di ciliegio e castagno sono frutto del lavoro di sapienti artigiani locali.
Il sapore di antico e l’aspetto vissuto degli arredi sia interni che esterni al casale, immerso tra le colline dove nasce il vino Verdicchio marchigiano, si riflette anche nella piscina a sfioro, realizzata dall’azienda Gramaglia. Capolavoro dal sapore antico ma dalle funzionalità moderne, il piccolo specchio d’acqua ha un bordo perimetrale che è un susseguirsi di pietre in perfetta sintonia con l’architettura dei tre casali circostanti, grazie alla scelta di impiegare materiali “datati”, come il peperino che riveste il bordo della vasca proveniente da una vecchia villa capitolina. Ed ancora una volta a vincere è il binomio: vintage e recupero. E mentre ci si perde a vista d’occhio guardando dalla finestra le colline ricche di vigneti, sulla scrivania di legno una vecchia Olivetti e un quaderno con i pensieri e le parole degli ospiti che hanno soggiornato nel piccolo angolo di paradiso, sembrano ricordare le pagine di un bel racconto di una corte dove il tempo si è fermato.
Di Stella Rea
Foto di Corrado Bonomo
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