Un Natale sostenibile (e minimalista)? Questo è il rifugio ideale

di Elena Cattaneo

Una casa unifamigliare immersa nel bosco
Il progetto Kleinhaus di Sophie Kotter e Clemens Hoyer. Foto di Milan Loebner

Si chiama Kleinhaus ed è una piccola dimora pensata per chi ama trascorrere il tempo di riposo a contatto con la natura, contemplandola e rispettandola. Ve la raccontiamo qui con 4 idee da copiare per un Natale sostenibile

Se il vostro ideale è un Natale sostenibile, magari anche sobrio, minimalista e immerso nella natura, il progetto Kleinhaus (in tedesco: piccola casa) può essere un’interessante fonte di ispirazione. Ideato, pianificato e realizzato dagli architetti Sophie Kotter e Clemens Hoyer in accordo con il committente, la piccola villa unifamiliare si sviluppa in un unico ambiente dove le funzioni sono distribuite su più livelli. L’obiettivo era realizzare un vero e proprio rifugio per il corpo e per la mente.

Una dimora nel bosco sostenibile e minimalista. Progetto di Sophie Kotter e Clemens Hoyer.
Una dimora nel bosco progettata, secondo criteri di sostenibilità, nel segno del minimalismo estremo. Foto di Milan Loebner

Il focus del design

Il progetto di Sophie Kotter e Clemens Hoyer si focalizza sull’utilizzo di materiali sostenibili, a basso consumo di risorse e facilmente reperibili nel territorio circostante. Le fonti di ispirazione sono state le risorse naturali presenti: l’andamento irregolare e in pendenze del terreno collinare, la presenza di alberi di melo e le vecchie mura dello storico monastero adiacente. La volumetria di Kleinhaus, perciò, segue la collina, portando il tema della pendenza anche all’interno dell’edificio.

Abitare circondati dal legno

L’interno di Kleinhaus, su suggerimento dei progettisti, è stato risolto come un unico ambiente, ma sviluppato sui diversi livelli creati dall’adattarsi della struttura al terreno collinare. Il processo dell’adattamento, che potrebbe sembrare una forzatura, in realtà ha permesso di assegnare lo spazio giusto a ogni funzione abitativa: le nicchie e le piattaforme ottenute, per esempio, sono servite per alzare il letto al livello della grande vetrata o per creare sedute e piani d’appoggio, utili sia come piani di lavoro per la cucina che come scrittoi.

Protagonista è l’albero di melo, che cresce attraverso lo spazio come un oggetto vivente: si tratta di una soluzione estrema, ma utilizzare alberi vivi e non tagliati sicuramente è un buon inizio per vivere un Natale sostenibile.

L'interno della casa unifamiliare Kleinhaus.
L’albero di melo che abita l’interno del progetto Kleinhaus. Foto di Milan Loebner

4 idee da copiare per un Natale sostenibile

Da un progetto sperimentale come quello di Kleinhaus, sono diversi gli spunti a cui si può attingere per trasformare (o realizzare) la propria casa di montagna in un rifugio il più possibile rispettoso dell’ambiente naturale.

  1. L’idea di costruire su un terreno in pendenza rispettandone l’andatura, se giudicata fattibile dal punto di vista strutturale, taglia importanti costi dati dalla minore quantità di terra rimossa.
  2. Utilizzare rivestimenti in legno chiaro, al naturale, per pavimenti, pareti e soffitti, serve a creare armonia materica e cromatica dello spazio.
  3. Se c’è una scala che collega una zona notte alla zona giorno, può essere pensata come una risorsa e non solo come un ingombro: i gradini, per esempio, nella zona giorno si possono allungare e diventare sedute o punti d’appoggio.
  4. Un ingresso ben attrezzato, con un appendiabiti capiente e spazio per l’organizzazione delle scarpe, serve da filtro fra esterno e interno. In una soluzione come questa, l’ideale è lasciare le scarpe all’ingresso per evitare di portare all’interno terra, neve e fango.
Per un Natale sostenibile il risveglio ideale è di fronte alla natura.
L’ampia vetrata di fronte al letto per un contatto diretto con la vegetazione circostante. Foto di Milan Loebner

Chi sono i giovani progettisti

Clemens Hoyer è architetto e ricercatore associato presso l’Università Tecnica di Darmstadt (Germania). Nel 2023 ha co-fondato lo Studio Cinderella con Max Nohe.

Sophie Kotter si è laureata presso l’Università Bauhaus di Weimar e poi trasferita all’Università Tecnica di Monaco per il master con un semestre all’estero presso l’École Polytechnique Fédérale (EPF) di Losanna. Dal 2021 al 2023 è stata assistente presso lo Studio Boltshauser del Politecnico di Zurigo, dal 2021 è membro del Consiglio direttivo e dal 2024 del Consiglio di amministrazione di Boltshauser Architektur GmbH di Monaco.

La cucina è completata da un piano snack aggettante affacciato sulla vetrata.
La cucina di Kleinhuas è attrezzata con basi, piani di lavoro e un piano snack affacciato all’esterno. Foto di Milan Loebner

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