Loft formato famiglia
A Milano il recupero di una vecchia falegnameria diventa un ampio loft dagli spazi versatili e luminosi
Siamo nel quartiere della Bovisa, nella parte nord della città, qui una giovane coppia con tre figlie ha deciso di costruire la “propria casa” all’interno di una soluzione industriale da riqualificare. Il progetto, affidato agli architetti Caterina Marazzi e Luca Miserocchi dello studio META-, partiva da uno spazio ampio e articolato (con circa 270 metri quadrati interni più 125 metri quadrati di giardino) un vecchio laboratorio di falegnameria situato dentro un cortile privato a piano terra. L’edificio di cui fa parte questa unità abitativa si sviluppa ad L attorno al giardino, di proprietà, inglobando fabbricati costruiti in periodi storici diversi che ben sintetizzato le evoluzioni del quartiere: prima rurale, poi industriale e infine oggi residenziale.
I proprietari desideravano una casa che potesse accogliere pienamente le tante necessità personali e relazionali della famiglia, quindi che avesse spazi di gioco e studio per le figlie, ma anche ambienti sociali e intimi per la coppia. L’ambizione degli architetti è stata quella di cercare di dare a ognuno, all’interno di un loft – quindi per definizione uno spazio libero e aperto con poche suddivisioni – il proprio spazio esclusivo e personalizzabile, ma anche accostare a questi ambienti per le interazioni familiari e per i frequenti momenti di condivisione con gli ospiti della casa. È nato così C21 Loft. Tutto parte dall’ingresso definito da un lavabo in stile ironicamente industriale e da tende in gabardine bordeaux che celano un capiente guardaroba. In questa zona della casa, filtro tra il dentro e il fuori, sono supportati e suggeriti i gesti quotidiani: spogliarsi, togliersi le scarpe, lavarsi le mani ed entrare nella dimensione intima della propria dimora.
Proseguendo troviamo il soggiorno, zona di relax e crocevia tra gli ambienti privati e il cuore sociale della casa: la serra. Convertita a sala da pranzo con cucina a vista questa luminosa stanza è in stretta connessione con il giardino. La cucina, con isola e zona lavello, si sviluppa attorno all’isola studiata con una doppia profondità del piano di lavoro e corredata da sgabelli che invitano alla socializzazione durante i vari momenti della giornata passati in cucina. Qui, un capace armadio dispensa, attrezzato con due forni, si mimetizza con la parete di fondo per aprirsi completamente grazie a sei ante a scomparsa durante la preparazione dei pasti. La zona pranzo, nella serra, è organizzata per mezzo dello speciale sistema di tavoli, realizzati su disegno META- , composto da tre elementi distinti e riposizionabili nella casa. Il giardino privato che fa da sfondo alla serra ha un ruolo importante, ogni ambiente che vi si affaccia è dotato di un fronte vetrato con ampie aperture al fine di generare una forte connessione e integrazione dello spazio esterno con gli ambienti interni. In particolare nella bella stagione è questo lo spazio di decompressione, per le bambine, durante i pasti e un importante elemento per la vita familiare all’aria aperta. Il passaggio dal salotto alla zona privata della casa è evidenziato da un cambio di materiale e quota del pavimento; un gradino con alzata in acciaio satinato segna il confine tra la pavimentazione in parquet e la pavimentazione color cenere in resina cementizia, satinata. Superati il bagno degli ospiti e la lavanderia ci troviamo nel pieno dell’area dedicata alle bambine nella quale sono state ritagliate tre camere da letto personali, un bagno e una zona di gioco comune. L a connessione tra giardino, stanze da letto e zona gioco è intensificata dalle generose aperture disegnate nei serramenti interni ed esterni che permettono un movimento fluido tra tre tipologie di ambienti che possono così funzionare come un unico spazio continuo. Il bagno delle bambine è progettato a supporto di rituali collettivi. La zona notte padronale, studiata per avere una propria autonomia, ha un accesso dedicato dal cortile privato esterno ed è connessa al resto della casa tramite una porta rasomuro che si affaccia sulla zona giochi delle piccole. Camera da letto, sala da bagno e cabina armadio sono definite da un uso disinvolto delle partizioni in ferro-vetro, queste individuano le funzioni senza bloccare la percezione dell’ambiente nella sua integrità spaziale.
Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2023
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