Le atmosfere di Otranto

di Redazione Ville&Casali

Le atmosfere di Otranto
Nel soggiorno-pranzo, nelle nicchie preesistenti due mobili-dispensa

Il fruscio dei tendaggi e le ombre scelti per il progetto sembrano un’eco di una famosa battaglia

Otranto pareva deserta. Stetti a guardarla, pensai che era bella come una donna minuta e ben fatta, in cui uno trova tutte le bellezze: costruita di pietra bianca, porosa e robusta insieme, nobile di muraglie…” Da L’ora di tutti, Maria Corti. Leggendo il bellissimo romanzo ispirato alla battaglia di Otranto che vide protagonista nel 1480 la città salentina è come se si avvertissero il leggero fruscio dei tendaggi e le ombre, che sono stati scelti in questo progetto per ricreare l’atmosfera sospesa di certe case del sud. Il progetto dell’architetto Gabriella Stefanelli, che ha una donna come committente, doveva somigliarle e rispecchiare il contesto magico in cui l’abitazione è collocata: il centro storico di Otranto, con una vista entusiasmante sul mare. Il progetto di interni riguarda lo studio della zona notte, della cucina e della zona soggiorno-pranzo. In una camera è stato inserito un letto a baldacchino. L’altra camera ha un letto con testata moresca in legno traforato; due sospensioni adattate come applique e due comodini con rami intrecciati. La cassettiera e la specchiera sono state inserite in una nicchia già esistente. Una scala a giorno metallica, dalle linee semplici, porta al terrazzo. La struttura portante in acciaio verniciato bianco si appoggia alla muratura creando dinamismo all’ambiente. L’animo essenziale si manifesta nel profilo a “zig-zag” e nella ringhiera con montanti e corrimano, a sezione quadra, in acciaio verniciato.

Le atmosfere di Otranto
Una camera in cui è stato inserito un letto a baldacchino

Le pedate sono in okumè laccate di colore bianco. Tra scala e letto c’è un divisorio realizzato con cime nautiche in canapa naturale. Le cime sono un richiamo al porto, al mare, alla storia, il simbolo della tenacia dei pescatori idruntini. Nel soggiorno-pranzo le nicchie preesistenti sono diventate due mobili-dispensa in rovere laccato. Una consolle in legno, realizzata da un artigiano locale, ha una duplice funzione. Attraverso un meccanismo interno, il piano superiore aprendosi diventa un piano da 120×120 cm che può essere utilizzato come tavolo da pranzo. Per completare l’ambiente sono stati inseriti un divano a tre posti e due tavolini in legno di acacia. Tutti gli ambienti hanno la stessa tonalità di colore chiara e luminosa, per esaltare la muratura storica e mantenere il sapore mediterraneo del contesto.

Articolo pubblicato sullo Speciale Architetti 2021

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