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Giardino multiculturale

di Redazione Ville&Casali

Giardino multiculturale

Parla più lingue questo giardino incastonato nella campagna vicino a Finale Ligure, perché, per precisa volontà dei proprietari, è stato progettato per ricreare alcune atmosfere esotiche carpite durante i loro viaggi: il landscaping all’inglese (la filosofia che fonde il giardino con il paesaggio, creando aree quanto più possibile naturali e apparentemente “selvagge”), alcune prospettive e fioriture tipiche delle ambientazioni provenzali.

Ma l’autore di questo stimolante spazio verde, l’architetto Simone Ottonello, ha iniziato il suo progetto con una ricerca delle antiche cartografie del territorio: “Ho cercato testimonianze nelle cartografie del passato, andando alla ricerca di un giardino un tempo esistito e ho trovato ispirazione negli esempi delle ville genovesi (in particolare i Rolli), nei giardini della vicina Provenza e nella cultura inglese. In sintesi, ho cercato giochi di assialità e simmetrie per le aree vicine all’edificio ma, a poco a poco, che si raggiungono i confini, lo schematismo viene rotto per lasciare spazio al “disordine-non-organizzato” del bosco e delle colture semi-abbandonate adiacenti”.

Il risultato è un armonico complesso di alti e bassi, pieni e vuoti, fioriture e ampie aree pavimentate in teak o lasciate a prato. Più areata la zona in prossimità della residenza, con arbustive e perenni molto ornamentali vicino a casa, per permettere ai proprietari di sfruttare lo spazio insieme ad ospiti e ad amici, e più ricca di vegetazione l’area vicino alla piscina, dove sono state inserite numerose fioriture di colore bianco, come Convolvulus cneorum, Gaura lindheimeri, Lantana camara, Agapanthus africanus, Rosa, Hibiscus moscheutos, Trachelospermum jasminoides, Solanum jasminoides. Il perimetro della proprietà è caratterizzato, invece da specie più rustiche e proprie della macchia mediterranea.

Il giardino è, inoltre, disseminato di elementi e arredi di design e corpi illuminanti a LED e su disegno, alcuni dei quali che si confondono con gli steli degli arbusti: “Sono state inserite anche alcune Grande Costanza, di Luceplan e diverse Uto, di Foscarini”, spiega Ottonello.

L’architetto. Simone Ottonello, dopo il diploma di Conservatorio di Musica e la Laurea in Architettura, frequenta un master sulla progettazione e il restauro di giardini e paesaggio, e da allora si occupa solamente di esterni. Lavora a Milano e successivamente fonda lo studio SOAP a Finale Ligure. Progetta per committenze private e pubbliche sia in ambito nazionale che estero. Crede che gli spazi da lui progettati debbano essere luoghi di piaceri, contestualizzati nel luogo e nel tempo in cui si trovano. È segretario regionale di AIAPP, delegato del territorio del FAI e socio onorario del Garden Club.

Imprese coinvolte. Azienda di Davide Bono e Stefano Gravano; vivaio di Centino a Pietra Ligure; il vivaio dei F.lli Michelini di Borghetto S.S.

Per gli arredi. Elementi disegnati da Christophe Pillet, o il piatto doccia che è di Viteo, i cuscini per la piscina sono di Jaquiò e i vasi in Cor-Ten, disegnati dal progettista, e prodotti da De Castelli.

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