Ampliare casa con le conservatories
Nato a fine Settecento come ricovero per le piante durante i periodi freddi, orientato a sud, il giardino d’inverno oggi è una risorsa dalle molteplici virtù.
I conservatories evoluti hanno una vivibilità 365 giorni all’anno.
Come ci spiega l’architetto Francesco Fabbrovich, appassionato progettista di serre solari.
[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Francesco Fabbrovich, architetto”]Quando si costruisce un conservatory, si crea un normale ambiente chiuso, anche se vetrato. Le condizioni termoidrometriche, quindi, sono controllabili come in casa, facendo particolare attenzione all’irraggiamento. [/penci_blockquote]
Fabbrovich consiglia una costruzione che sfrutti una parete opaca dell’edificio, che abbia tre lati vetrati, schermati – pellicole, tapparelle o schermature orizzontali – e che abbia una copertura opaca, un tetto coibentato e ventilato, per evitare il surriscaldamento estivo.
[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Francesco Fabbrovich, architetto”]Le coperture vetrate, invece, sono più adatte ad altre latitudini, dove il sole invernale è alto. Se annessi all’abitazione, danno un contributo in termini di riscaldamento durante l’inverno, circa il 25-30% di risparmio energetico.[/penci_blockquote]
Non si tratta solo di una stanza in più per la casa. Per questo un giardino d’inverno può godere delle detrazioni fiscali e di un premio di cubatura: quando non c’è riserva di superficie edificabile, ne può essere concessa una percentuale dimostrando l’apporto energetico che esso è in grado di dare». La Regione Lazio, racconta Fabbrovich, concede fino al 30%.
Ad ognuno il proprio stile: ecco 6 proposte di conservatories per diverse tipologie di abitazione.
1 SCHÜCO
Veranda Schüco CMC 50 offre alti standard di efficienza energetica e un’elevata libertà di progettazione. Il suo sistema in alluminio a moduli rappresenta un’innovazione: si riducono i tempi di posa e quindi i costi; la veranda è facile da installare, elegante e snella.
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