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Biennale di Venezia: la guida di Ville e Casali

di Maria Paola Gianni

Biennale di Venezia: la guida di Ville e Casali

La Biennale di Venezia sarà visitabile fino al 25 novembre. Ma cosa vedere? Dove alloggiare? Dove mangiare? Ecco la nostra mini guida per te.

Cosa vedere alla Biennale di Venezia

Una sala circolare, tutta bianca come la neve e il ghiaccio. Intorno un suono riproduce l’angosciante rumore del vento, che fa quasi sentire freddo, mentre dal soffitto cala l’oscurità e il cielo si fa grigio. È il lavoro di Dorte Mandrup che racconta l’esperimento eccezionale dell’Icefiord Centre in Groenlandia presentato alla 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia: un progetto che affronta le sfide più estreme relativamente alle condizioni climatiche, da cui il titolo scelto dagli autori: Conditions.

Ed è solo un esempio della Biennale di Venezia che si potrà visitare nella città dei Dogi fino al prossimo 25 novembre, curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, architette irlandesi concrete, insieme dal 1978 a Dublino, dove hanno condiviso studi e lavori in quarant’anni di professione. E che ora hanno ideato una mega-mostra con 71 progettisti ospiti e 63 partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Tutti uniti da un unico comun denominatore: il tema del Freespace, lo spazio libero condiviso. Gioco, ricerca, pensiero, ma soprattutto rivisitazione degli spazi, per renderli più fruibili da tutti. «Dobbiamo prenderci cura della cultura come ci si prende cura di un giardino», precisano convinte le due curatrici irlandesi. 

Più di un giorno per visitare la Biennale di Venezia

E gli spazi, appunto, sono enormi: per visitare tutto ci vuole più di un giorno e tanto lavoro di gambe, anche se, per fortuna, non mancano panche e sedute disseminate un po’ ovunque. Sono sei i paesi presenti per la prima volta alla Biennale di Architettura: Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan e Santa Sede (con un proprio padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore). Tanti i padiglioni da visitare, come quello della Svizzera, la cui installazione è stata premiata con il Leone d’Oro dalla giuria presieduta da Sofia von Ellrichshausen, grazie a una generosità di spazi che fa sentire il visitatore come fosse immerso nel mondo di Lilliput, con ambienti, porte e finestre giganti, che fanno capire come la prospettiva cambi i punti di vista.

[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia”]Con questa edizione al centro dell’attenzione è la questione dello spazio libero e gratuito che può essere generato quando il progetto è ispirato da generosità. La volontà di creare freespace può risultare, in modo specifico, come caratteristica propria di singoli progetti, come segno di più alta civiltà dell’abitare, espressione della volontà di accoglienza. La mostra è arricchita da due momenti di ricerca, uno dedicato alle rivisitazioni del contributo di architetti del passato svolte da architetti del presente, la seconda da lavori risultanti dalla collaborazione tra insegnanti e giovani.[/penci_blockquote]

Il Padiglione Italia della Biennale di Venezia

Da vedere anche il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, col titolo di Arcipelago Italia, il freespace curato da Mario Cucinella guarda alle aree interne e marginali, presentando otto itinerari lungo le Alpi, gli Appennini e la Sardegna e, dall’altra, cinque visioni per il futuro di altrettante nuove zone d’Italia. Degni di nota gli itinerari della rinascita post-sismica, come Accupoli, la struttura temporanea aggregativa ad Accumoli, comune a pochi chilometri da Amatrice, devastato dal sisma del 24 agosto 2016, aree distrutte alle quali l’architettura può dare molto.

Dal sisma al Victoria and Albert Museum di Londra che in occasione di questa edizione della Biennale ha messo a disposizione dei visitatori, alle Sale d’Armi dell’Arsenale, una sezione del Robin Hood Gardens, edificio brutalista – concepito come esempio di architettura sociale – opera di Alison e Peter Smithson, al momento in fase di demolizione e da anni al centro delle polemiche. L’intento è quello di restituire alla storia un pezzo di architettura che sta per essere distrutto, progettato a est di Londra e completato nel 1972. Tanti altri i progetti. Dal gioco raffinato di John Workle che vede l’Australia a testa in giù in fondo al mondo, con un insieme di lenti, specchi, pareti e trompe l’oeil al lavoro pragmatico e risolutivo di Laura Perretti che nel 2015 ha vinto il progetto per la riqualificazione del quartiere Corviale di Roma, detto il serpentone, riqualificato anche sul Freespace della Biennale, lo spazio condiviso che collega appartamenti e storie di vita sociale. 

Record di visitatori

Ma la città dei Dogi non è solo Biennale. Basti pensare che il Veneto continua ad essere la regione più visitata della Penisola, registrando nel 2017 ben 19,2 milioni di arrivi (+7,4% rispetto al 2016) e 69,2 milioni di presenze (+5,8%): un quarto di questo record si concentra proprio nel comune di Venezia. Non è difficile capire perché. Dopo aver fatto qualche scatto a piazza San Marco, una delle più fotografate del mondo, si può fare un giro in gondola, simbolo della città, non dopo essere passati ai portici delle Procuratie Nuove dove si trova il famoso Caffè Florian, il più antico d’Italia, aperto nel 1720. Era frequentato da Casanova, ma anche da altri illustri personaggi come Silvio Pellico, Lord Byron, Ugo Foscolo, Charles Dickens, Goethe, Rousseau e d’Annunzio. Tanti i gioielli da ammirare, come la Basilica di San Marco, il Ponte dei Sospiri, l’hotel Danieli, uno dei più lussuosi al mondo, i tanti palazzi veneziani, i meravigliosi musei, a partire da quelli della Fondazione Musei Civici di Venezia, e poi le isole.

Come muoversi 

Col pass Actv (24 h, 36h, 48h) si raggiungono tutte le isole. Una soluzione molto conveniente, dato che permette di utilizzare tutti i trasporti a Venezia e il treno per e da Mestre. Con questo pass, dunque, si prendono anche i vaporetti che partono da San Marco per Murano con le sue vetrerie, per Burano con le case colorate dei pescatori e il profumo di biscotti tipici, per Torcello, che ha splendidi monumenti, come la Basilica, il Trono di Attila, il Ponte del Diavolo e il Museo di Torcello.

Dove mangiare

I BACARI

Venezia è una città di tradizioni culinarie. I “bacari”, intorno a Rialto, tipici locali veneziani, ne sono una conferma, una sosta irrinunciabile per grandi e piccini. Servono dalle polpette di carne, alla porchetta tagliata con il coltello, dalle tartine di pesce ai pescetti fritti tipici della laguna, rigorosamente nel cartoccio. 

Veci Fritolin

Vicino Rialto, Vecio Fritolin propone il meglio della cucina tradizionale veneziana rivisitata con creatività e leggerezza. Ottimo anche per i bambini, è sempre pieno, prenotare il tavolo in anticipo. Da non perdere il fritto misto di pesce fresco da asporto a circa 10 euro, servito in un cartoccio pieno di anelli di totano, gamberetti, seppioline, pesciolini vari, verdure e un pezzetto di polenta bianca. Tutto ovviamente fritto e salato alla perfezione. Info: Calle della Regina 2262 – Sestiere Santa Croce Tel. 041. 5222881 –

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La Palanca

È quasi un mondo a parte, l’isola della Giudecca. E alla Palanca fino alle 14.30 si mangia come in trattoria, per poi tirar tardi fino alle 21 solo per cicchetti e aperitivi. Merito di Andrea Barina che ha trasformato un semplice bar in trattoria: cucina a vista, arredo semplice, tavoli fuori raso laguna, molto ambiti e da relax assicurato. È quasi d’obbligo iniziare con un aperitivo in attesa del tavolo, visto che il locale è sempre pieno. Piatti classici, tutti di qualità, da antipasti come baccalà mantecato, sarde in saor con uvetta extra large e cipolla candida; carpaccio di spada e zeste di arancia; alici marinate con pepe rosa. E poi ancora: spaghetti con nero di seppia, linguine con capesante e zucchine, spaghetti con branzino e pomodorini, filetto di tonno con sesamo e balsamico, gamberi al curry, seppie nere con polenta, calamari e carciofi. Cotture semplici, come la cucina di casa. Da provare. Info: Sestiere Castello, 448, 30133 Venezia – Tel. 041.528 7719

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Osottoosopra 

L’Hostaria OsottoOsopra nasce nell’agosto 2017 all’interno delle mura di un ex pub in Calle San Pantalon, a due passi da Campo Santa Margherita. È un ristorante diverso dal solito, in un’atmosfera di una tipica hostaria veneziana, ma dalla cucina quasi gourmet. Tutti i piatti proposti derivano dalla tradizione veneziana, conditi con un tocco di modernità e fantasia. Stile semplice, ma di classe, un ambiente perfetto per qualsiasi tipo di occasione, dal semplice pranzo in famiglia, alla cena romantica, con prodotti di qualità. Tra i piatti da provare: calamari con mousse di finocchio alla vaniglia, caprese con burrata di bufala campana Dop, pecorino romano e maionese al pompelmo, sautè di cozze della laguna, tris di chicchetti veneziani, tortelli di branzino con infusione di finocchietto e pomodorini gialli. Info: Sestiere Dorsoduro 3740 – 30123 Venezia – Tel. 333.8027830

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Gelateria Nico

Impossibile arrivare a Venezia e non  gustare l’irresistibile “Gianduiotto da passeggio”, un blocco solido di gianduia annegato in un bicchiere stracolmo di tanta panna fresca montata. Fa impazzire grandi e piccini. La storica gelateria aperta negli anni Trenta, alle Zattere, prepara anche una stracciatella al latte e cioccolata ottima per i bambini. Non fermarsi a degustare queste rare delizie vuol dire rinunciare a uno dei rari e ultimi piaceri genuini del palato. Info: Dorsoduro, 922, Tel. 041.5225293

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A Cittadella (Padova) 

Passeggiata a 15 metri d’altezza sopra le antiche mura medievali. La splendida città murata è conosciuta per il suo Camminamento di Ronda, una passeggiata a 15 metri d’altezza sopra le mura della città: si comincia da Porta Bassano, dove ha sede l’Ufficio Turistico, presso la Casa del Capitano, dove si trova anche la biglietteria. Il camminamento viene aperto ogni giorno e inoltre nelle ore serali dopo il tramonto, illuminato da luci e candele in occasione della Fiera Franca di Cittadella, il quarto sabato di ottobre. Da giugno ad agosto invece il Camminamento verrà aperto con un orario prolungato tutti i sabati e le domeniche fino alle 21:00. Imperdibile la Rievocazione Medievale che si svolge tutti gli anni il quarto fine settimana di settembre. Mercati medievali, cortei in costume d’epoca, falconieri, giocolieri, cavalieri e soldati popolano la città murata per un weekend indimenticabile.

Dove dormire

Hotel Danieli*****

Affacciato sulla Laguna di Venezia, il leggendario Hotel Danieli, a cinque stelle, si trova ad appena duecento metri da piazza San Marco e offre servizi di lusso in stanze e suite arredate con gusto con tivù satellitare Lcd, aria condizionata, internet gratuito e bagno in marmo italiano, alcune con vista sulla laguna. Il premiato Luxury Collection Hotel è composto da tre edifici separati, risalenti al Trecento, all’Ottocento e al Novecento, e collegati da ponti coperti. Da provare l’ottimo ristorante panoramico Terrazza Danieli. Info: Castello 4196, Venezia, 30122, Tel. 041.5226480

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Hotel Londra Palace*****

L’Hotel Londra Palace è a cinquanta metri dalla chiesa di San Zaccaria, a quattrocento metri dal Palazzo Ducale e a due passi dal vaporetto San Zaccaria. Le stanze hanno wi-fi gratuito, mobili d’epoca, dipinti originali, arredi in seta, minibar, tivù satellitare Lcd e, in alcuni casi, balcone e vista sul bacino di San Marco e sull’isola di San Giorgio. Il premiato ristorante Do Leoni è specializzato in piatti moderni della cucina veneziana. Con la bella stagione si può cenare o fare la prima colazione sulla terrazza in riva al bacino di San Marco. Info: Riva degli Schiavoni, Castello 4171, Venezia, 30122, Tel. 041.5200533 

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