Sedie di design: raffinatezza pittorica
Raccontare le proprie emozioni, questo fada anni con le sue sedie di design Carla Tolomeo, una delle artiste italiane più colte e versatili, la cui opera ha affascinato critici, poeti e scrittori.
Le sedie, infatti, già motivo ricorrente di una pittura raffinata e allusiva, si sono ad un certo punto materializzate nelle sculture “vestite”, che hanno reso celebre la Tolomeo nel mondo intero.
Marta Marzotto, amica di sempre, vedendole a casa dell’artista, fu la prima a collezionare le nuove creazioni, che poi hanno arredato i saloni dell’hotel Meurice a Parigi, e fanno bella mostra nelle dimore di Carolina di Monaco e dei sovrani di Giordania, di Giorgio Armani e di Sophia Loren, solo per citare alcuni fra i tanti estimatori celebri.
Le fantasiose opere di Carla Tolomeo nascono, in apparenza, da una vecchia sedia o da un divano, trasfigurati da tessuti preziosi, talvolta orientali o di disegno esclusivo, che lei ricerca con passione e gusto, ma la loro genesi ha radici nell’amore per la letteratura e la storia dell’arte.
Attraverso una lettura personale degli scritti di Casanova e di Louis Borges (che le ha ispirato una serie di disegni, intorno al “Manuale di zoologia fantastica”), delle opere di Tiziano e Bouchet, di Canova e Boldini, la Tolomeo porta alla ribalta un oggetto, considerato “comune”.
Non solo sedie di design
Ma le sedie di questa artista, ormai milanese di adozione, nata a Pinerolo e formatasi a Roma, dove fu la pupilla di De Chirico, sono tutto fuorché comuni, sono la “sedia metamorfizzata”, piegata alle sue infinite fantasie.
Dalle loro spalliere vola la fantasia: alcune si trasformano in totem di pappagallini, animali-feticcio di Carla, da altre, fra le più spettacolari, sbocciano rose, dalla carnosa, purpurea corolla; pesci guizzanti si intrecciano in raffinati grafismi, memori dell’arte giapponese, cara alla Tolomeo, oppure disegnano, ricoperti di velluto, paillettes, passamaneria, lo schienale di un divano, colore delle profondità marine.
Dalle sedute, avvolte in preziosi, rari tessuti, che l’artista sa combinare con arditi accostamenti cromatici, possono sorgere puzzle di brillanti mezzelune, fremere ali di farfalle argentee, crescere ombrose fronde di palme.
Nessuno meglio della Tolomeo (che si è anche rivelata scrittrice di talento con il romanzo “Segno d’acqua”), ha saputo definire la magia di queste creazioni: “Esse restituiscono al quotidiano l’uso della bellezza e dei materiali nobili, danno brividi con il velluto, suggeriscono attese toccando il raso di seta… collegano il passato al presente e rendono il presente allegro, magico ed allusivo”.
A cura di CARLA TOLOMEO
foto di CONTINI ART GALLERY VENEZIA
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