Monferrato: la strade del vino
Il paesaggio del Monferrato, che vede l’alternanza fra vigne, campi, boschi e prati, comprese molte tartufaie specializzate, è definito da un crescendo di filari sulle marne e sui tufi della storia. Qui è una festa la primavera e un trionfo l’autunno, ma tutte le stagioni hanno una chiave di lettura particolare. L’itinerario della Strada del Vino disegna quattro aree tematiche, attraverso cui il visitatore può conoscere e “gustare” i prodotti tipici, la natura, la storia e “l’anima” del Monferrato Astigiano: Colline Alfieri, Percorso del Romanico, Terre dei Santi, Terre d’Aleramo. Percorrendo queste strade, si ha la possibilità di incontrare esempi di viticoltura ed enologia di pregio, affidata a vitigni autoctoni.
Fino agli anni ’60 la viticoltura è stata diffusa in modo uniforme sul territorio, di cui rappresentava il settore trainante; negli ultimi anni si è consolidata in alcune zone particolarmente vocate, anche se la quasi totalità dei Comuni è inserita nei disciplinari di almeno una Denominazione di Origine.
Meraviglie del Monferrato
Al di là delle altre denominazioni, non esclusive di questo territorio, cioè Barbera d’Asti e Barbera del Monferrato, altre DOC come Grignolino d’Asti e Freisa d’Asti qui si sviluppano su terre che ne garantiscono l’assoluta tipicità. Altre 6 DOC sono esclusive del Monferrato Astigiano: Alfieri, la neonata DOC legata al bianco ed aromatico Arneis; Cisterna d’Asti da uve Croatina (chiamate Bonarda in zona); Albugnano, vino ebbiolo di antica tradizione e di recente riconoscimento, Ruchè di Castagnole Monferrato (una rarità che sta ottenendo grande sviluppo) nato originariamente per essere vino da bottiglia speciale per il fuoripasto o per la conclusione molto personalizzata di un menu. Infine le due Malvasie, di Casorzo e di Castelnuovo Don Bosco, vini rossi aromatici di ridotte dimensioni, ma ricchissimi di carattere e di particolarità.
© Riproduzione riservata.