Antiquariato: torna lo stile Impero
Un antiquario è un commerciante o un collezionista di oggetti d’arte, ma non è solo questo! Se con tale termine si è soliti indicare unicamente chi ha studiato la storia del passato a mio avviso è riduttivo perché questo lavoro è soprattutto frutto dell’amore e della passione per l’arte antica in tutte le sue forme.
Un buon antiquario ama la cultura e la ricerca e anche dopo anni di attività si emoziona davanti ad un’opera e ne ammira dettagli e segreti. È proprio questo entusiasmo che si evince dal racconto di Francesca Carlucci che nel 1975 decise di trasformare l’interesse per l’antiquariato in un lavoro, aprendo la sua prima galleria a Roma vicino a Piazza Navona. Suo padre era un appassionato di arte antica e lei decise di approfondire questa attività di ricerca, trasmettendola a suo figlio Marco Lafuenti, con il quale segue oggi diverse gallerie, una delle quali ha sede in via del Babuino.
Dedizione e passione per l’antiquariato
Francesca Carlucci racconta a Ville&Casali l’impegno e la dedizione che servono a mantenere viva un’attività così impegnativa: “Avere una galleria di prestigio su via del Babuino è come avere una mostra permanente nel mondo e per catturare l’interesse degli acquirenti bisogna continuamente ricercare oggetti raffinati e di forte impatto. Nella nostra collezione figurano dipinti di antichi maestri e arredi provenienti da palazzi romani e committenze private. La galleria nel cuore di Roma costituisce un unico ed essenziale riferimento per collezionisti, fondazioni e musei internazionali”.
Come si trasformano i clienti
A via del Babuino sono rimasti solo tre antiquari e negli ultimi anni il mercato di oggetti antichi ha subito notevoli cambiamenti. “In passato i clienti italiani ricercavano per lo più mobili e pittura italiana”- spiega la signora Carlucci. “I clienti stranieri erano invece orientati verso la grande decorazione e le sculture di forte impatto estetico e pochi mobili molto fastosi dal Luigi XV al Luigi XVI”. “La nostra clientela è quasi del tutto internazionale. Il cliente Italiano, sia per ragioni economiche sia “politiche” è scomparso ormai da tempo. Per un lungo periodo abbiamo visto molti Americani poi, per il cambio sfavorevole e la crisi, al loro posto sono arrivarti i Russi ed oggi con la svalutazione del rublo lavoriamo con clienti facoltosi Cinesi”.
I clienti sono molto sofisticati e preparati. “In generale chi entra in una galleria di antiquariato”, dice Marco Lafuenti, “è portato a condurre una trattativa ed è solitamente molto preparato sulle valutazioni delle opere”. “Ha seguito aste internazionali o si è informato tramite internet, che costituisce comunque uno strumento veloce e pratico di informazione e approfondimento e può anche fornire parametri internazionali di riferimento.
Bisogna osservare anche il presente
Pur avendo una vetrina di grande importanza su strada, oggi un gallerista deve anche adeguarsi alle tendenze ed essere presente con un sito web. Questo è importante perché crea nuovi contatti internazionali, ma il rapporto umano è rimasto al centro delle trattative e fortunatamente ha ancora una grossa valenza. La vendita online si presta per opere di esiguo valore, al contrario per vendere un oggetto importante è necessario che il collezionista lo veda e lo tocchi di persona e se ne innamori”.
Gli stili più richiesti
Francesca Carlucci indica poi gli stili più richiesti: quello Impero ed il Neoclassicico in generale. Tali arredi si inseriscono bene in ambienti moderni e minimali e quindi si adattano anche ai gusti dei più giovani. La galleria Carlucci tratta dipinti antichi dal XVI al XVIII secolo, sculture dal XVIII al Neoclassicismo, arredi francesi da Luigi XIV al Neoclassicismo e mobili barocchi provenienti dai palazzi romani. Un altare barocco romano in papier mache, lacca e oro, con due angeli in posizione devozionale, la signora Carlucci lo ha voluto tenere per sé, malgrado le numerose richieste di acquisto. Questo a dimostrazione del fatto che il piacere di avere accanto un arredo di forte impatto emozionale per alcuni operatori del settore è ancora fondamentale.
di Sara Lucci Noseda
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