Il fascino del Raku e del Bucchero
Antiche lavorazioni, storiche tradizioni che ritrovano la strada dell’attualità, trasformandosi in creazioni uniche e suggestive. Giampaolo Mameli e sua moglie Rosa hanno scelto la tecnica della ceramica Raku e quelle del bucchero, entrambe antiche e dagli esiti inaspettati.
Il raku nacque in Giappone nel XVI° secolo per la realizzazione di ciotole per la cerimonia del tè, secondo lo spirito della filosofia zen. Nella cottura raku, il pezzo viene estratto dal forno quando ha raggiunto la temperatura di fusione degli smalti (920- 940 gradi); viene quindi coperto di segatura, che a contatto con l’oggetto incandescente si incendia . La combustione viene interrotta coprendo l’oggetto in modo da trattenere i fumi, che danno al manufatto una colorazione nerastra e ricca di riflessi sempre insoliti e singolari.
Il bucchero, invece, è una tecnica utilizzata in Sardegna fin dal periodo prenuragico (2200-2000 a.C.). Nel bucchero la terra diventa nera, anziché rossa, a causa della mancata ossigenazione in cottura. Mameli fa di queste tecniche anche una scuola, presso la sede del Tanka Village a Villasimius: un modo divertente e nuovo di trasmettere al pubblico queste tecniche millenarie, rendendole, così, attuali.
Per informazioni è possibile usare il seguente indirizzo email: iampaolomameli@gmail.com
© Riproduzione riservata.